La rabbia degli studenti universitari: «A Macerata alloggi introvabili e affitti insostenibili»

Studenti universitari: «A Macerata alloggi introvabili e affitti insostenibili»
Studenti universitari: «A Macerata alloggi introvabili e affitti insostenibili»
di Mauro Giustozzi Giulia Sancricca
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Mercoledì 30 Novembre 2022, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 13:06

MACERATA  - Difficoltà a trovare case in affitto, prima a causa del terremoto e poi per la ricostruzione che toglie posti letto. Ma anche problematiche legate alla mensa che resta sempre in primo piano nell’attenzione degli universitari che frequentano lateneo di Macerata. Sono le principali criticità che emergono dai rappresentanti degli studenti.

 

«La problematica legata agli affitti delle case e degli appartamenti per gli studenti che frequentano Unimc - dice Maddalena Bosciano, coordinatrice di Officina Universitaria - è stata subito molto presente, dall’inizio di questo nuovo anno accademico. Per una serie di eventi che si sono concatenati assieme: la ristrutturazione di edifici lesionati dal sisma o per via del surpebonus 110%, il ritorno massiccio in presenza di studenti a Macerata rispetto al periodo Covid, abbiamo registrato una carenza di alloggi destinati agli studenti fuori sede.

Sia a livello di mancati investimenti da parte dell’ateneo, o meglio dell’Erdis che è l’ente di riferimento per gli alloggi, sia da parte degli stessi privati che in passato sopperivano offrendo camere e appartamenti in affitto e che invece hanno adesso meno spazi per via dei cantieri di ristrutturazione avviati». Poi la questione dei prezzi: «Va detto che fronte di questa minor disponibilità di locazioni si è pure registrato un aumento dei canoni di affitto, certamente non paragonabili a quanto avviene in grandi città come Roma o Milano, ma certamente significativi per le dimensioni di Macerata. Se a questo aggiungiamo il forte rincaro delle bollette di gas e luce, la situazione è diventata pesante e non sostenibile per molti studenti e per le loro famiglie».

In merito alla questione alloggi puntualizza il quadro della situazione Martina Gagliardi studentessa che fa parte del cda Erdis ed è responsabile organizzativa di Officina Universitaria. «Sulla questione alloggi studenteschi è già stato segnalato a più riprese in consiglio di amministrazione che a Macerata la domanda e poi l’offerta di posti letto ha un divario assai elevato. Proprio per questo l’Erdis si sta muovendo per individuare edifici che potrebbero essere utili a colmare questa carenza, come ad esempio il contenitore sfitto della ex scuola Mestica. L’Erdis è riuscita comunque a garantire quest’anno agli studenti che hanno presentato un contratto di affitto un contributo in denaro di 2.100 euro con cui coprire le spese per l’affitto». Ma è qui che sorge un altro problema e a sottolinearlo è Francesca Bonaduce, coordinatrice di Obiettivo Studenti.

«La carenza di appartamenti al di fuori dell’Erdis preclude agli studenti anche la possibilità di trovare una sistemazione e in questo modo sono costretti a rinunciare al contributo dell’Erdis». Secondo lei infatti «la crisi economica ha contribuito a rendere gli alloggi dell’Erdis un miraggio per molti studenti, visto che è cresciuto il numero di chi ne ha diritto». Un problema che riguarda anche gli appartamenti privati.

«Quest’anno trovarli è stato difficilissimo: non appena è uscito il decreto del ritorno in presenza a lezione è partita la corsa alla ricerca degli appartamenti e questo li ha resi introvabili da mesi». Infine la crisi, che incide anche sui prezzi: «Se prima una camera singola all’interno delle mura della città poteva stare in media sui 180 euro al mese (escluse le utenze) ora siamo arrivati a 210, senza considerare l’aumento di luce e gas. Una mazzata».

Rincari che, secondo la referente di Azione Universitaria, Maria Delfina Gentili «in alcuni casi rendono insufficiente anche il contributo dell’Erdis. Il nostro gruppo sta cercando di avere contatti con l’Erdis per risolvere questo problema insostenibile». Intanto c’è chi ci sceglie l’alternativa: «molti hanno deciso di fare i pendolari: viste le agevolazioni sui trasporti, c’è chi preferisce anche due ore di treno per andare a lezione, oppure un appoggio da qualche amico o nei b&b se si hanno poche lezioni».

Sulla mensa universitaria, che non ha registrato aumenti di prezzo, Officina Universitaria punta a migliorarne la fruizione. «Abbiamo segnalato - ribadisce Martina Gagliardi - le problematiche legate in particolare alle file di 40 minuti. Per questo abbiamo realizzato un form sulla piattaforma Google per fare segnalazioni in tempo reale sulle problematiche legate alla mensa che vanno dai tempi lunghi di attesa alla tipologia di pasti proposti: abbiamo infatti registrato una carenza di pasti vegani o vegetariani. Con l’Erdis si è riusciti a differenziare le fila tra chi consuma il pasto in mensa e chi fa l’asporto ed è migliorata anche la proposta giornaliera dei menù». 

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