Sostanze che si aggiungono alle già note cannabis, cocaina, hashish, eroina che si fanno sempre più spazio tra giovani e giovanissimi. Lo sa bene Gianni Giuli, psicoterapeuta e direttore del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Ast. «I dati rispecchiano quelli nazionali - spiega - , da cui emerge una precocità nell’uso di sostanze, soprattutto della cannabis che viene usata da una larga parte di popolazione giovanile e per la quale il problema resta quello di insegnare al cervello cosa significa assumerla. Il cervello infatti mette in memoria qualsiasi sostanza dalla prima volta e quella sensazione benefica iniziale viene poi ricercata ogni volta che se ne sente il bisogno o si è in difficoltà». Ma la cannabis non è l’unica sostanza che dilaga tra i giovani creando dipendenza. «La prima è l’alcol - secondo Giuli -. A 14 anni è una sostanza psicoattiva che non dovrebbe essere assunta. Subito dopo appunto c’è la cannabis che, purtroppo, viene vista come una sostanza che si può usare tranquillamente anche a causa dei messaggi sbagliati che vengono fatti passare. Durante il fine settimana i giovani hanno a disposizione un buffet chimico altamente pericoloso». È in questo buffet chimico che rientrano le Nps, la nuova frontiera dello sballo.
Il deep web sempre aperto
«È tutto il mercato del deep web, dove c’è una disponibilità enorme di sostanze. In rete ci sono tantissime nuove sostanze psicoattive che vengono consegnate a domicilio. Questo è preoccupante perché è un fenomeno difficile da analizzare, proprio per la sua provenienza sommersa.
Sempre più giovani
L’abbassamento dell’età, oltre alla nuova frontiera della droga venduta sul web, è uno dei campanelli di allarme che gli esperti del settore lanciano da anni. «Ma purtroppo questo problema è poco avvertito: si pensa sempre che sia degli altri. Le forze dell’ordine fanno il proprio dovere, ma è anche vero che, rispetto a molti anni fa, la semplice segnalazione del giovane assuntore non ha più un risvolto terapeutico. Ora passa per un semplice ammonimento in Procura e si ferma lì». Allora entra in gioco il Dipartimento dell’Ast, impegnato su più livelli per far fronte all’emergenza. «Non solo facciamo una grossa campagna di prevenzione sul territorio, coinvolgendo i ragazzi affinché siano pronti sin da subito a rifiutare la sostanza che viene offerta loro per la prima volta. Inoltre ci sono tre ambulatori negli ospedali di Macerata, Civitanova e Camerino proprio per i minori. Hanno una privacy molto ristretta, diversa da quella che si può trovare al Sert. E permettono di avere un approccio multidisciplinare che non è solo quello medico. Non bisogna aver paura di chiedere aiuto quando le cose non quadrano con un minorenne. Noi siamo disponibili a sostenerli. Il primo contatto può avvenire tramite il centralino al numero 0733.2572597».