Dodicenne trova sul web
​le sue foto ammiccanti

Dodicenne trova sul web ​le sue foto ammiccanti
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 20:49 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 12:04
MACERATA - Proprio dai casi realmente avvenuti è partito l’Ispettore capo della polizia postale, Raffaele Daniele. Ieri al teatro Lauro Rossi ha spiegato cos’è il cyberbullismo agli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Macerata. Almeno una decina sono state le denunce nel maceratese nel 2014, molte di più le segnalazioni arrivate alla polizia postale dalle scuole. E il fenomeno è in crescita. Ma cos'è di preciso il cyberbullismo? Significa essere vittima di derisione in Rete. Uno dei casi più gravi è quello di una dodicenne della costa che, rientrata a scuola dopo le vacanze lo scorso settembre, vedendosi osservata dai compagni in maniera strana ha scoperto che una foto che la ritraeva in costume da bagno, in una posa ammiccante, era stata diffusa prima tramite Sms e poi su Facebook. Nel giro di pochi giorni, in migliaia l’avevano vista. La caratteristica principale del cyberbullismo è proprio il fatto che la vittima diventa oggetto di scherno di una platea potenzialmente sterminata. Come nel caso di una tredicenne dell’entroterra maceratese che si è fatta un selfie in pigiama e l’ha mandato tramite Whatsapp, il network gratuito di messaggeria istantanea, ad un suo compagno che l’ha poi postato su Ask, social famoso fra i giovanissimi che caricano una foto e chiedono ai propri contatti “Cosa ne pensate di... ?” e sono piovuti commenti ingiuriosi. Basta mettere 'mi piace' per schierarsi dalla parte del bullo. Senza dimenticare, come sottolinea l'ispettore della Postale, che il materiale messo online non può essere in alcun modo eliminato. Le vittime di cyber-bullismo, spiega ancora Daniele (nella foto), sono soprattutto ragazzi e ragazze fra gli 11 e i 16 anni, che si allontanano dalla scuola, scansati dagli amici, ed entrano in uno stato di isolamento e difficoltà psicologica. A quel punto è la famiglia a giocare un ruolo fondamentale per intervenire e denunciare. “Non esiste anonimato online: ci possono volere mesi ma siamo in grado di rintracciare gli autori di questi abusi”.
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