È scomparsa a 73 anni l’odontoiatra Monachesi. Un grande impegno a tutela delle donne e dell'ambiente

Cristina Monachesi
Cristina Monachesi
di Mauro Giustozzi
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Sabato 26 Giugno 2021, 06:25

MACERATA - Incredulità, sconcerto, dolore da parte dei medici maceratesi per la scomparsa avvenuta lunedì scorso dell’odontoiatra Cristina Monachesi all’età di 73 anni. Per decisione presa dalla stessa donna prima di morire, la famiglia ha dato notizia del lutto solo a tumulazione avvenuta. La dottoressa Cristina Monachesi era malata da tempo ma aveva affrontato anche questa dolorosa esperienza della sua vita nella massima riservatezza e con grandissima dignità.

 
Da parte del direttivo dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Macerata sul proprio sito è comparsa la notizia con tanto di foto della professionista, accompagnata da alcune righe di commiato nelle quali si legge che «con grande dispiacere comunichiamo la morte della consigliera Cristina Monachesi. Il Consiglio Direttivo si stringe, con affetto, alla famiglia per la perdita della cara Cristina». Oltre che un validissimo medico, nella sua vita Cristina Monachesi aveva ricoperto anche incarichi di prestigio all’interno della categoria professionale cui apparteneva, tanto che fino allo scorso anno presidente dell’Albo degli odontoiatri della provincia. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme nell’Ordine dei medici, dove Cristina Monachesi ha svolto l’attività di consigliera per oltre venti anni. I colleghi la ricordano come una professionista che, oltre ad avere una grandissima preparazione, si è sempre battuta per temi sociali importanti come la presenza femminile nel lavoro sanitario, la lotta alla violenza contro gli operatori sanitari, ambiente e salute. 
Battaglie di grande attualità, visto che attualmente i medici sotto i 40 anni sono per la maggior parte donne.

Ha fatto parte anche del Consiglio delle donne nel Comune di Macerata. Ha organizzato diversi convegni per sottoporre a forze dell’ordine e dirigenti sanitari problemi come il bisogno di tutela e sicurezza delle guardie mediche, spesso giovani donne in posti isolati e senza servizi. 

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