Il virus adesso corre anche nei Comuni costieri: boom a Civitanova, allarme-Esanatoglia

Il virus adesso corre anche nei Comuni costieri: boom a Civitanova, allarme-Esanatoglia
Il virus adesso corre anche nei Comuni costieri: boom a Civitanova, allarme-Esanatoglia
di Luca Patrassi
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Martedì 2 Marzo 2021, 01:50

MACERATA  - Contagi in aumento, in alcuni casi raddoppiano mentre negli ospedali il personale medico resta in trincea. Medici e personale sanitario sono costretti da un anno a turni infiniti e a sforzi raddoppiati, anche se almeno un po’ di tensione psicologica è scemata con l’arrivo dei vaccini, ma mentre nelle strutture sanitarie nessuno ha bisogno di sentirsi spiegati i motivi per applicare le buone pratiche del protocollo anti Covid, avendo già visto da tempo gli effetti tanti devastanti quanto purtroppo tragici, all’esterno il clima sembra opposto con tanta gente pronta a concedersi escursioni, aperitivi e approfondimenti gastronomici senza troppe precauzioni. 

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I dati diffusi ieri dalla Regione sui contagi nel Maceratese sono però allarmanti: perfino le persone in quarantena rappresentano un problema, sono poco meno di quattromila e già il numero indica chiaramente come sia difficile, senza il rispetto delle regole da parte degli interessati, le operazioni di controllo e di assistenza.

I positivi, escludendo i paesi che ne hanno in numero minimo, inferiore a cinque, sono a quota 1.740.

Bastano le foto per capire che gli appelli dei vari sindaci non servono a nulla, assembramenti ci sono (stati) in quasi tutte le città più abitate o di maggiore richiamo turistico. Si passa dall’attesa del weekend, e di colori che non sempre rispecchiano l’andamento dei contagi, per uscir fuori di casa, magari dopo settimane trascorse quasi da reclusi, a una sorta di “libera tutti” che poi provocano numeri inquietanti come quelli diffusi ieri dalla Regione per il Maceratese. 

Civitanova ha il primato di contagiati e di persone in quarantena, rispettivamente 254 e 497 (venerdì i positivi erano 217), frutto del fatto che è la città più abitata della provincia, Tolentino ha superato Macerata per numero di positivi, poco sopra 156 a 154, Porto Recanati è a 117, Recanati a 110 (prima del weekend erano 96), alti anche i numeri di Montecosaro 92 positivi e 249 in quarantena, e di Potenza Picena con 83 positivi e 242 in quarantena. Ma ci sono paesi che hanno numeri impressionanti: il primato per positivi in rapporto agli abitanti continua ad averlo Esanatoglia (1.900 residenti) che è a quota 73 positivi e 154 in quarantena. Tre giorni prima erano 61 gli infettati. A Sarnano i numeri raddoppiano: ora il paese dell’entroterra ha 58 positivi e 133 in quarantena. Matelica si trova con 79 positivi e 203 in quarantena. Sul tema dei contagi in salita sono intervenute ieri le segreterie regionale di Cgil, Cisl e Uil con una nota.

«Dopo l’originale manfrina della chiusura dei confini della provincia di Ancona, senza alcuna misura restrittiva interna, che ha fatto perdere tempo prezioso nel contrasto alla diffusione del virus, da oggi (ieri, ndr.) le Marche sono di nuovo in zona arancione e stanno facendo i conti con nuove restrizioni. Le scuole superiori sono già chiuse in tutta la regione cosi come le secondarie di primo grado ad Ancona e Macerata e i ragazzi si troveranno ancora a fare le prese con una scuola vissuta solo dietro a uno schermo, pagando un alto prezzo alla pandemia. E mentre il Presidente Acquaroli si preoccupa di rassicurare i ristoratori, i contagi continuano drammaticamente ad aumentare».

«Preoccupa la situazione di Ancona, il cui nuovi contagi in rapporto alla popolazione, pari a 57 nuovi contagi giornalieri ogni 100 mila abitanti, è praticamente il doppio di quello medio nazionale (26 nuovi contagi) e collocano Ancona al 4° posto tra le province italiane. Sopra la media nazionale anche Macerata (25° posto con 32 contagi) e Ascoli Piceno (32° posto con 30 contagi), mentre Fermo e Pesaro e Urbino si trovano rispettivamente al 51° e 53° posto con 24 e 23 contagi ogni 100 mila abitanti. Numeri che danno la conferma di quanto la campagna di screening di massa sia stata nella sostanza inutile, oltre ad aver assorbito risorse umane ed economiche preziose. In forte sofferenza anche la situazione negli ospedali dove un terzo di posti letto nelle terapie intensive sono occupati da pazienti Covid. 

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