I titolari delle agenzie turistiche non mollano: «Siamo fermi da un anno. Viaggi di lavoro e rimpatri ci fanno sopravvivere»

Un aeroporto in una foto di repertorio. Crisi sempre più pesante per la agenzie di viaggi
Un aeroporto in una foto di repertorio. Crisi sempre più pesante per la agenzie di viaggi
di Andrea Mozzoni
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Venerdì 5 Marzo 2021, 10:05

MACERATA  - Ritorno al passato, o, meglio, al 2020, per le agenzie di viaggio. Le programmazione della prossima stagione è un percorso che va a rilento con molti ostacoli. Nel Maceratese, intanto, c’è chi si reinventa, chi resiste, chi prova a implementare e puntare sulle mete possibili, crociere in Italia e Canarie su tutte. «Le agenzie di viaggi non sono messe nella condizione di avere una visione del prossimo futuro - dice Ester Brutto di Estrovagante, con sede a Sforzacosta di Macerata -, tutto quello che abbiamo vissuto nel 2020 è ora un déjà-vu». 

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Il settore si trova ancora in una fase di stallo: «Psicologicamente avevamo la forza di reagire, adesso è il momento che lo Stato prenda delle decisioni - continua -, non ho mai pensato di abbandonare la nave: abbiamo di nuovo richiamato e “protette” fino al 2022 le persone che sarebbero dovute partire, stiamo creando viaggi vendibili nelle Marche». Estrovagante ha anche puntato sulla formazione dei giovani: «Una travel class per le scuole medie e superiori che sta raccogliendo consensi negli istituti della regione e non solo». C’è preoccupazione sulla questione ristori: «Non sono sufficienti e non coprono le spese e quanto si dovrà sopportare da qui in avanti, anche per quanto riguarda la questione licenziamenti». 

Il primo Dpcm del Governo Draghi ha sostanzialmente confermato le restrizioni delle normative precedenti, così come il divieto di spostarsi tra le regioni italiane. «In questo modo non è incerto lavorare ma proprio non si lavora - afferma Fabio Salvi, dell’agenzia Salutami le stelle, in corso Cairoli a Macerata -, prevalgono le problematiche e le restrizioni che le persone si ritroverebbero a seconda della meta scelta». Il lavoro dell’agenzia è ora in smart working e per appuntamento: «Stiamo facendo cose piccolissime, c’è chi chiede informazioni sulle Canarie, qualche biglietteria per chi deve tornare nel proprio paese d’origine - aggiunge -, gran parte della nostra attività è però legata alla Cina, un settore fermo almeno fino al prossimo autunno o alla primavera del 2022». Positivo il giudizio sui ristori: «Dopo un anno sono arrivati e ci permettono di continuare la nostra attività con meno ansie, comprendo le spese fisse e un aiuto concreto è anche il credito di imposta sugli affitti, ma se la situazione non si sbloccherà prima di giugno per l’estate ci sarà bisogno di un ulteriore aiuto».
Condivide in parte lo stesso pensiero Simonetta Mengoni di Si Va Viaggi, sempre a Macerata, in via dei Velini che quest’anno compie 15 anni di attività, con un’esperienza ultraventennale alle spalle: «I ristori sono serviti per le cose più urgenti, ma non sono sufficienti per resistere a un anno interno di stop del turismo - ammette -, aspettiamo altri aiuti, non si può lasciare da solo un settore così importante». Le richieste concrete riguardano per il momento i viaggi di lavoro, ma non si fermano le chiamate di chi ha voglia di partire ma è frenato da paure e incertezze: «Le prenotazioni sono tutte rimandate, non c’è niente di certo. La gente ha voglia di viaggiare anche se magari potrà farlo solamente in Italia o nel Mediterraneo. In questo momento a tenere in piedi il settore sono i business travel oppure le necessità delle persone di origine straniera di tornare dai familiari». 

A voler reagire alle problematiche economiche causate dal Covid c’è anche l’agenzia Krivantour Viaggi di Tolentino.

E non è la prima volta: «Dopo il sisma abbiamo dovuto abbandonare la nostra sede per continuare a lavorare e ora abbiamo inaugurato un nuovo locale in via Brodolini proprio per non lasciarci abbattere dal momento - dichiara Cristina Tiberi, titolare insieme a Vanessa Ripani -, in generale, invece, ci ritroviamo nella stessa condizione dello scorso anno, senza protocolli e con il blocco dello spostamento tra regioni. Il turismo, inteso come forma di svago, è fermo e non ci sono direttive che consentano di avere una visione progettuale e ci sono difficoltà anche nel pianificare al meglio anche soltanto un viaggio in Spagna o in Europa in generale». Altro tasto dolente quello dei ristori: «Abbiamo notato una certa disparità tra chi li ha ricevuti e chi è ancora in attesa».

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