Festeggiano la laurea, quindici ricoverati per Covid. Il direttore dell'Area vasta: «Inaccettabile». E le Marche rischiano il rosso prolungato

Il pronto soccorso di Civitanova
Il pronto soccorso di Civitanova
di Emanuele Pagnanini
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Lunedì 22 Marzo 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12:05

MACERATA - Nessun segnale positivo dagli ospedali. Tutti i posti letto di Macerata, Civitanova, Camerino e Covid center rimangono costantemente occupati. Le dimissioni sono tante quanti i nuovi ingressi. E alcuni di essi, purtroppo, sono causati da comportamenti irresponsabili.

«Sono venuta a conoscenza – racconta la direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi – di una quindicina di ricoveri dopo una festa di laurea che si è tenuta in un’abitazione nel territorio del comune di Morrovalle. Fatto che risale a diversi giorni fa. Questo non è accettabile». L’episodio è emerso dopo una serie di accessi al pronto soccorso di Civitanova. Un episodio irresponsabile, ma non sarebbe il solo visto che le Marche, dopo settimane di restrizioni, continuano ad avere numeri da zona rossa che preoccupano lo stesso presidente Acquaroli, preoccupato per un passaggio in arancione dopo Pasqua che non è per nulla scontato.


La situazione contatti che, pian piano sono stati tracciati fino ad avere il quadro della festa di laurea. Quello di tenere comportamenti corretti non è la sola raccomandazione della dirigenza sanitaria dell’Area vasta 3. L’altra è quella di vaccinarsi. Purtroppo il blocco delle somministrazioni di AstraZeneca ha creato timori nella popolazione, oltre ad una serie di conseguenze nella programmazione degli appuntamenti. Ci sono stati ritardi ma soprattutto cancellazioni. Sempre dall’Area vasta 3 si apprende che «circa la metà dei prenotati nelle giornate di venerdì e sabato non si è presentata». 

Nel piano della campagna vaccinale illustrato da Daniela Corsi, si era partiti con una previsione di 248 vaccinazioni al giorno nei punti di Civitanova e Macerata, altrettanti nei due punti di Camerino e San Severino.

Questo quando la somministrazione era riservata agli ultraottantenni. Poi con l’apertura al personale scolastico e la disponibilità di dosi AstraZeneca, la capacità di somministrazione è stata ampliata a 1.140 dosi al giorno, 480 nei due punti di vaccinazione principali e 90 a testa a Camerino e San Severino. L’obiettivo era di arrivare a 2.000 inoculazioni quotidiane, che ora si allontana.

Intanto oggi inizierà la consegna di vaccini ai medici di medicina generale. Saranno loro, come da accordi presi in precedenza, ad occuparsi delle somministrazioni a domicilio per over 80 che non possono muoversi da casa. Ma anche in questo caso ci sono punti da chiarire, per cui è improbabile che le vaccinazioni a domicilio partano subito. Innanzitutto, trattandosi di pazienti estremamente vulnerabili, devono essere consegnate solo dosi Moderna o Pzifer, non AstraZeneca. Aspetto ribadito dal segretario provinciale Fimmg, Bernardo Cannelli. Inoltre c’è l’aspetto della scudo penale per i medici di base vaccinatori da chiarire a livello legislativo nazionale.

Per quanto riguarda i numeri del contagio in provincia, dopo 4 giorni di continuo e deciso abbassamento, ieri la curva ha rialzato un po’ la testa. Registrati 172 casi contro i 125 dello scorso lunedì. Nell’ultima settimana ci sono stati 1.039 contagi: incidenza ogni 100mila abitanti di 334 casi. L’altro ieri questo incide segnava 319. Il picco è stato il 16 marzo con 380 casi su 7 giorni ogni 100mila abitanti e si spera di non doverlo ritoccare. 

Per quanto riguarda il report dei contagi per ogni Comune, in questi giorni si assiste a numeri ballerini. Civitanova aveva fatto registrare il suo picco di positivi il 15 marzo, quando in città se ne contavano 431. L’ultimo dato di ieri alle 19 faceva registrare 388 positivi ma il giorno precedente erano 379 e prima ancora 364. Quindi numeri in altalena anche se con tendenza al ribasso. A Macerata i positivi sono 274, 10 in meno rispetto a due giorni fa. Deciso aumento a Recanati dove da 233 si risale a 251, quasi come tre giorni fa. Tre i maceratesi venuti a mancare secondo l’ultimo bollettino del Gores: una 67enne di Recanati, una donna di 85 anni di Montecosaro e un uomo di 83 anni di Matelica.
 

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