Reparti Covid al collasso, ricoveri in crescita e manca il personale sanitario

Il Covid center allestito alla fiera di Civitanova
Il Covid center allestito alla fiera di Civitanova
di Luca Patrassi
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Sabato 14 Novembre 2020, 05:00

MACERATA - I posti letto da attivare ci sono, peccato manchino medici e infermieri. Giornate ad altissima tensione nelle strutture ospedaliere della provincia e in alcune strutture sociosanitarie in difficoltà con l’assistenza ai pazienti Covid. A Civitanova i tre moduli finora attivati al Covid hospital sono pieni: il problema si pone per l’attivazione eventuale di un nuovo modulo di terapia intensiva, allo stato non ci sono operatori sanitaria specializzati in grado di coprire i turni.

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Molto oltre il livello di equilibrio la situazione del pronto soccorso di Macerata: nella stanze della Medicina d’urgenza i pazienti positivi sfiorano i venti e ieri erano tanti anche quelli in attesa del riscontro delle analisi. Pieno Malattie infettive. Come se ne esce, stante che il numero dei ricoverati cresce, anche di quelli che necessitano di terapie intensive? Magari sospendendo qualche servizio poco utilizzato e non urgente nei reparti medici della provincia? 

Tensione anche in alcune case di riposo, dove è tornato di gran moda il tentativo di scaricare sulla sanità ospedaliera le inefficienze determinate dagli appalti gestiti da alcuni Comuni. I numeri sono impietosi, continuano a crescere i ricoveri e si conferma che si sta abbassando di molto l’età media dei ricoverato, anche dei casi più gravi. Intanto il Comune di Macerata rende noto che il sindaco Sandro Parcaroli ha ricevuto in municipio Carlo Di Falco, nuovo direttore medico del Presidio ospedaliero unico accompagnato d Giordano Ripa, consigliere delegato funzionale del sindaco alla Sanità. 

«Parcaroli - si legge in una nota del Comune - ha sottolineato “la ferma volontà e l’urgenza di giungere alla realizzazione del nuovo ospedale di Macerata, in grado di dare risposte efficienti ai bisogni dei cittadini e di superare la situazione logistica e strutturale dell’attuale nosocomio che, sia pure in presenza di alte professionalità, soffre di una situazione di vetustà che va superata al più presto. Di Falco ha dato la disponibilità a mettere a disposizione la sua esperienza in questo settore. Inoltre nell’incontro con il dottor Di Falco è stata affrontata l’attuale situazione del pronto soccorso dell’ospedale di Macerata che risulta negli ultimi giorni particolarmente difficile per la costante e numerosa affluenza di malati Covid con bisogno di ricovero che vengono diretti sia al Covid Center di Civitanova (42 posti letto in terapia intensiva e semintensiva) sia alla palazzina ex Malattie infettive di Macerata (43 posti letto per chi non ha bisogno di terapia intensiva e semintensiva)». 
 
Intanto ieri i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una protesta davanti al Covid Hospital di Civitanova: tra le richieste il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e il potenziamento della pianta organica per i medici e gli infermieri. «Mancano medici e infermieri, nelle Marche ne servono almeno 500», è stato detto durante la manifestazione. Il rinnovo del contratto nazionale è fermo al 2018. Ribadita infine la necessità di garantire la sicurezza degli operatori sanitari. 
 

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