Bollette, allarme rincari nelle scuole. La Provincia volta pagina

La sede della Provincia
La sede della Provincia
di Mauro Giustozzi
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Domenica 10 Luglio 2022, 05:05

MACERATA La crisi del gas e l’impennata della bolletta energetica portata dal protrarsi del conflitto russo-ucraino che impatto potrà avere nel prossimo inverno sulle scuole superiori che sono sotto la competenza dell’Amministrazione provinciale? Un interrogativo che spaventa famiglie e alunni, insegnanti e personale Ata e amministrativo degli istituti scolastici perché il quadro internazionale non promette nulla di buono ed il rischio di una scarsità degli approvvigionamenti abbinato ad un’ulteriore impennata dei prezzi delle materie energetiche fa tremare i polsi.

 
I conti alle stelle

Nel 2021 la Provincia di Macerata ha speso per le sue strutture scolastiche, disseminate in tutto il territorio, anche se la maggior parte sono concentrate a Macerata, circa 2 milioni di euro per il riscaldamento e circa 389mila euro per la luce: con i ritmi ed i rialzi continui dei prezzi di gas ed energia elettrica l’ente prevede rincari di almeno il 40% su entrambi i fronti, un costo aggiuntivo molto pesante da sostenere per la Provincia che però non può certamente lasciare al freddo migliaia di studenti che frequentano quotidianamente gli istituti superiori del maceratese.
Per questo motivo dopo anni in cui l’Amministrazione provinciale aveva deciso di lasciare ad ogni scuola la scelta del proprio fornitore e il pagamento delle utenze che poi venivano rimborsate dall’ente a fine anno, in una sorta di autonomia energetica scolastica, adesso si è deciso di centralizzare internamente il servizio potendo accedere alle tariffe di Consip che, di anno in anno, individua l’operatore più conveniente. Consip copre il ruolo di centrale di committenza nel fornire strumenti di negoziazione, ma anche come stazione appaltante, aggiudicando una procedura di gara che ritiene tra le più convenienti tra i beni e servizi individuati. Le maxi gare di Consip funzionano perché si rivolgono ad un mercato di grandi imprese che forniscono fabbisogni standardizzabili, ossia tutti gli enti pubblici acquistano più o meno gli stessi beni e servizi.
Le amministrazioni locali in questo modo possono quindi usufruire della più grande negoziazione di energia elettrica d’Italia riservata alle PA, con procedure di acquisto completamente smaterializzate. Avranno inoltre la garanzia di utilizzare un contratto con prezzi e condizioni prestabilite e trasparenti, verificate anche attraverso ispezioni per rilevare la conformità delle prestazioni contrattuali. Così da questo mese di luglio la Provincia aderisce alla piattaforma per la scelta dell’operatore con cui si procederà al contratto, con partenza il primo ottobre. 
«Questi continui aumenti dei costi delle utenze ovviamente ci preoccupano come amministratori e prima di tutto come cittadini – spiega il presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli -, ma gli enti pubblici hanno le mani legate. Con la piattaforma Consip si cerca di accaparrarsi di anno in anno operatori che garantiscano il miglior prezzo sul mercato. Per quanto ci riguarda procederemo sicuramente a un controllo più accurato, per evitare che non ci siano sprechi e per verificare le reali necessità quando le scuole sono aperte. Per quanto concerne, invece, la produzione di energia negli istituti superiori, dal 2012, la Provincia sta installando impianti fotovoltaici, mentre tutte le scuole di nuova costruzione avranno il 65 % del loro fabbisogno coperto da fonti rinnovabili». 
Sono 21 gli Istituti secondari di secondo grado della provincia di Macerata dislocati a Macerata, Civitanova, Camerino, Cingoli, Corridonia, Matelica, Recanati, San Ginesio, San Severino, Sarnano e Tolentino che beneficeranno di questo nuovo metodo di acquisto di gas e luce attraverso la piattaforma Consip che verrà utilizzata dall’Amministrazione provinciale.

L’obiettivo è quello di contenere i costi in aumento entro una soglia di spesa che consenta di non far sballare i bilanci della Provincia.

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