Le palestre sono al collasso e adesso anche l'incubo-varianti. I gestori: «Troppe ancora le incognite»

Le palestre sono al collasso e adesso anche l'incubo-varianti. I gestori: «Troppe ancora le incognite»
Le palestre sono al collasso e adesso anche l'incubo-varianti. I gestori: «Troppe ancora le incognite»
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Venerdì 19 Febbraio 2021, 04:10

MACERATA  - Tanta voglia di tornare in palestra, tanta voglia di muoversi e di allenarsi come prima anche se la diffusione delle varianti Covid mettono a rischio la possibile futura riapertura. I proprietari dei centri fitness e delle palestre della provincia, una delle categorie più penalizzate dalla crisi legata al Covid-19 e dalle restrizioni imposte negli ultimi mesi, sono pronti.

Non mancano però le incognite, come pure c’è la consapevolezza delle nuove sfide che li attendono. Ma, da sportivi, non si sono persi d’animo, nella consapevolezza, però, che sia dura risollevarsi dopo le tante restrizioni (e le incertezze che, in realtà, ancora permangono). 
 


«Sulla riapertura siamo ancora scettici, quel che è sicuro è che noi siamo pronti – ha detto Matteo Cannone del Energym Sport Center di via Morosini, nel quartiere di Fontespina, a Civitanova – La riapertura la stiamo aspettando, anche se con personal, piccoli gruppi e numeri ridotti.

Si fa fatica ma almeno si ricomincia. La gente sta rispondendo bene, ha voglia di ripartire, anche se sotto l’aspetto economico c’è qualche difficoltà. C’è chi fa fatica a mettere sul piatto una integrazione o una modifica dell’abbonamento». «Per chi come me ha una struttura di 2.400 metri quadrati è difficile pensare di poter lavorare con i pt – ha detto Elsid Lumi della palestra Lume Fitness Club di Macerata -. Noi ci siamo organizzando comunque, anche perché le persone hanno voglia di tornare, c’è chi ha perso la motivazione. Allenarsi sotto un occhio vigile di un professionista, che corregge e che motiva, è tutta un’altra cosa. Il lavoro svolto con le lezioni da casa dovrà poi essere un alleato, e non un competitor. Noi è da tempo che siamo pronti, ci eravamo già mossi con i termoscanner, le sanificazioni, i gel disinfettanti posizionati in tutti i punti strategici… Già facevamo tutto quello che c’era da fare. E poi, questo c’è da dirlo, gira più gente al supermercato. Ma il nostro settore, quello del fitness, è sempre rimasto nell’ombra. Chiediamo un occhio di riguardo, più rispetto nei nostri confronti. Il nostro giro di affari rappresenta il 2% del Pil nazionale, con noi lavorano milioni di persone».

«Le incognite da svelare a livello di nuove normative sono tante – ha detto Francesco Clerico, titolare delle palestre del circuito Robbys – Non poter usare le docce, ad esempio, e la psicosi di contagiarsi non aiutano. Bisogna andare cauti e con i piedi per terra. Fino a quando le norme non saranno chiare non sappiamo come impostare la riapertura. E c’è anche da regolamentare gli abbonamenti attivi, i tanti abbonamenti attivi. Io ho previsto una nuova tipologia di abbonamento che consente di gestire tutto in maniera autonoma, senza scadenze. Questo per me farà la differenza. Di fronte a noi abbiamo tante sfide».

«Io sono pronta da un pezzo – ha detto Patrizia Cutonilli della palestra X-Fit di Corridonia – In realtà non mi sono mai fermata, con le lezioni online e quelle outdoor. Siamo pronti a lavorare con le nuove restrizioni sui numeri, ma per me che ho una palestra piccola è facile. Lavoravo già molto con i personal. Vedo che le persone hanno tanta voglia di tornare ad allenarsi in presenza. Online, da casa, è andata bene. Ma si vede che la gente ha voglia di uscire e ritagliarsi un’ora per fare la propria lezione. Sono già organizzata per bene da prima. E sono pronta e contenta di ripartire. Anche oggi in tanti mi hanno chiesto quando si potrà tornare in palestra».

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