Il rilancio del centro di Macerata? «Più decoro e servizi. Incentivi ai residenti». Le ricette dei consiglieri di maggioranza e opposizione

Il centro storico di Macerata
Il centro storico di Macerata
di Mauro Giustozzi
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Domenica 10 Settembre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 12:21

MACERATA - Far vivere il centro storico non solo episodicamente con eventi, manifestazioni e spettacoli che riempiono piazze e vie, ma quotidianamente facendo coesistere la residenzialità delle famiglie con la presenza degli studenti universitari e allo stesso tempo trovando soluzioni che non demonizzino la movida .

Mentre sul tema sosta auto in piazza della Libertà le visioni di maggioranza e minoranza sono diametralmente opposte. «Il dibattito sul rivitalizzare il centro storico va avanti da anni - afferma Narciso Ricotta, capogruppo consiliare del Pd -. Questa amministrazione ha puntato tutto sul parcheggio di piazza Libertà che, come si vede dalla chiusura continua di negozi in centro, non ha funzionato. La giunta cerca con spettacoli, eventi, di far vivere il centro: cose queste che certamente aiutano ma che sono occasionali e non danno soluzioni definitive. Quindi la sera dell’evento città piena ma il giorno dopo c’è il vuoto. Bisogna invece lavorare sul quotidiano e per fare questo serve un progetto serio, che questa amministrazione non ha». Dal canto suo Andrea Blarasin, consigliere della Lega, ha avuto sempre una grande attenzione ai problemi del cuore di Macerata. «Ho sempre detto il centro storico potrà essere chiuso alle auto quando ci sarà un parcheggio a servizio di questa area –dice Blarasin- Quindi positivo l’impatto della sosta in piazza che agevola l’accesso e che ha rivitalizzato il centro. Con l’Università di Macerata c’è un ottimo rapporto e forte coesione, si lavora bene in sinergia rispetto al passato quando i rapporti erano un po’ tesi. Il centro storico vive anche grazie agli studenti che frequentano l’ateneo e molti vi risiedono. Sarebbe poi importante aumentare il decoro del centro, sostenere le iniziative delle attività commerciali e magari favorire la residenzialità delle famiglie, visto anche che sono numerose le abitazioni sfitte, attraverso agevolazioni e incentivi che invoglino i cittadini a tornare a vivere in centro». Alessandro Bini, della lista civica Parcaroli, conferma la bontà delle scelte finora attuate dall’amministrazione. «La vitalità del centro sta sempre in equilibrio su una linea sottile tra l’esigenza di divertimento dei giovani e di chi risiede in città -ribadisce-. La riapertura alle auto del centro la rivendichiamo perché ha portato uno sprint nel post pandemia al commercio. Il rapporto con l’Università è fondamentale per Macerata perché gli studenti sono una ricchezza di cui non possiamo fare a meno». Più critica la posizione di Macerata Bene Comune. «Il rilancio del centro – sottolinea Stefania Monteverde - parte da una politica che innanzitutto rimetta in funzione gli spazi pubblici. A cominciare dall’auditorium San Paolo, chiuso dal 2016: sette anni senza convegni, mostre, concerti, lezioni universitarie, che muovevano migliaia di persone in centro. E poi da un progetto di recupero per l’ex- cinema Corso, in partnership pubblico-privato con i fondi Pnrr. Oltre alla Banca d’Italia, spazi espositivi pubblici al piano terra, e come uffici e abitazioni ai piani superiori». 
«Eppure c’è un’inerzia di rilancio dell’attuale amministrazione - dice Monteverde - .

Due esempi su tutti, l’ex Mercato delle Erbe e o l’Itinerario turistico dedicato agli Orientalisti e Matteo Ricci, entrambi finanziati dalla precedente amministrazione ma di cui si è persa traccia. Strategico sarebbe mettere a disposizione del Liceo Scientifico tutto il Palazzo degli Studi, non solo un piano: oltre 500 persone che ogni giorno frequenterebbero il centro, e spostare i pochi uffici della Provincia negli edifici di corso della Repubblica, ora vuoti o sottoutilizzati. Politiche per riportare la gente in centro e prima di tutto per abitare il centro. Ma questa amministrazione fa altre scelte»

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