Guerra e caro bollette spaventano lo shopping. I negozianti: «Persone terrorizzate»

Guerra e caro bollette spaventano lo shopping. I negozianti: «Persone terrorizzate»
Guerra e caro bollette spaventano lo shopping. I negozianti: «Persone terrorizzate»
di Giulia Sancricca
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Venerdì 23 Settembre 2022, 04:45

MACERATA Il caro bollette. La preoccupazione per il conflitto tra Russia e Ucraina. Gli aumenti dei prezzi. Sono tutti fattori che incidono anche sullo shopping. Così pure ciò che da sempre rappresenta un momento di spensieratezza e svago ora viene invaso dall’ombra di una situazione davvero difficile. Il riscontro arriva dai negozianti del centro di Macerata. Dove c’è chi inizia a registrare un aumento delle spese ma anche chi, sebbene abbia un contratto fisso per le utenze, percepisce la preoccupazione della gente che è sempre più restia a fare acquisti.

 

Un umore che colpisce tutti i settori.

Nessuno escluso. Con l’unica differenza tra le attività più energivore (come generi alimentari e panifici per via dei macchinari) e quelle che invece si trovano a pagare solo i costi della luce accesa. Ma nonostante questo il calo si registra nelle vendite. Franca Ercoli, del negozio di abbigliamento “Pizzi e ricami” di corso Cairoli, ha esposto come molti suo colleghi in vetrina gli aumenti in bolletta. «Se prima pagavo 720 euro l’anno, ora sono arrivata a 1.260 ma il 2022 deve ancora finire e credo che arriverò a 1.500. Le persone sono terrorizzate: entrano e dicono tutte la stessa cosa. “Mi piacerebbe acquistare, ma con questa guerra chissà cosa succede”. Così sono più restie a fare acquisti. Noi con l’abbigliamento siamo abituati a lavorare con i campionari che dobbiamo pagare al momento della consegna della merce. È dura improntare una spesa se non si sa quanto venderemo in questi mesi così incerti. Sembra che ci sia la volontà di far morire i piccoli negozi». A dimostrare che nell’abbigliamento c’è chi sceglie di risparmiare è il bilancio della merceria “Menichelli” che negli ultimi periodi ha invece registrato un aumento delle vendite. Segno che la gente preferisce evitare gli sfizi e aggiustare i capi dell’armadio. «C’è chi viene con abiti davvero usurati - commenta il titolare Luigi Benedetti -. In alcuni casi la passamaneria per aggiustarli costa più del valore del capo stesso. Poi c’è chi decide di farsi qualche borsa o maglia in casa. La situazione in generale è molto preoccupante. Poi sembra che d’estate la gente dimentichi le difficoltà, ma a settembre tirano la cinghia e c’è un crollo dei consumi inevitabile. In alcuni casi c’è chi è insicuro pure ad acquistare un bottone». Bollette quasi triplicate anche per il negozio di articoli da regalo “Ultrafragola”. «Servono piani di emergenza come quelli fatti per il Covid - dice il titolare Alessandro Cesaretti -. I piccoli negozi non hanno davvero più respiro: prima il Covid, poi ora i rincari. Credo che la guerra ci colpisca più della pandemia. Il clamore mediatico su questa situazione scoraggia ancora di più le persone. Si respira un’aria deprimente, mentre per uscire e fare acquisti serve vitalità». Così c’è chi corre ai ripari e si reinventa come la profumeria “Lotum boutique” che alle vendite in negozio ha affiancato quelle online. «Grazie a questa iniziativa possiamo dire che finora non ci sono stati cali - spiega Manuela Cesaretti -, magari che decide di togliersi qualche sfizio in meno. L’aumento in bolletta si sente, ma continueremo ad andare avanti con l’ottimismo di sempre». Secondo Giuseppe Romano, del negozio di abbigliamento che porta il suo nome «L’ombra dei rincari c’è. Anche se per noi le bollette incidono poco abbiamo comunque il timore che questa situazione possa riversarsi sui clienti e quindi registrare meno incassi. Ma un bilancio può essere fatto solo più avanti: ogni categoria ha dei cali in determinati periodi dell’anno».

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