Bolletta dell’acqua arrivano i rincari per la provincia di Macerata ma a Civitanova ci pensa il Comune

Bolletta dell’acqua arrivano i rincari per la provincia di Macerata, ma a Civitanova ci pensa il Comune
Bolletta dell’acqua arrivano i rincari per la provincia di Macerata, ma a Civitanova ci pensa il Comune
di Giulia Sancricca
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Sabato 19 Novembre 2022, 03:25

MACERATA Un altro aumento in bolletta per i maceratesi. Questa volta riguarda il servizio idrico. L’assemblea dell’Aato 3 di Macerata si è riunita ieri e ha deliberato l’aumento del 4,4% della tariffa idrica, come imposto dall’Arera, per l’anno 2022 e 2023. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente prevede infatti che tutti i costi legati al servizio idrico, dalla gestione fino agli investimenti, vengano coperti totalmente dalle tariffe.  L’approvazione però è arrivata alle battute finali di un anno già caratterizzato dai rincari e che, interessando appunto il 2022 in corso, vedrà un conguaglio arrivare nelle case degli utenti all’inizio del 2023. Delibera passata all’unanimità, esclusi tre Comuni che si sono astenuti per mostrare disappunto non tanto nei confronti dell’aumento in sé quanto sull’organizzazione dell’Ambito. Sono Treia, Montelupone e Montecassiano. Il Comune di Civitanova invece ha annunciato l’istituzione di un fondo per non gravare ancora di più sulle casse delle famiglie: sarà l’ente a pagare l’aumento in bolletta. Ma andiamo per ordine. È il direttore dell’Aato 3, Massimo Principi, a fare il punto della situazione sull’assemblea di ieri pomeriggio. «C’è stata una discussione costruttiva - dice -, che alla fine ha visto i sindaci d’accordo». Poi entra nel merito delle tariffe. «Il conguaglio che arriverà a gennaio non sarà del 4,4% poiché le tariffe, dall’inizio dell’anno, erano già aumentate di quasi la metà. Dunque aggiungeremo la parte restante per arrivare al rincaro totale. Poi, nelle bollette del 2023 invece ci sarà tutta la parte del rincaro». Ma dove andranno a finire gli aumenti richiesti al contribuente? «Serviranno per coprire i costi che in passato i gestori hanno avuto e rendicontato: principalmente per i costi dell’energia e per gli investimenti già stati fatti e che sono entrati in esercizio già dal 2021. Non vengono remunerati prima, ma rimborsati con un meccanismo ex post. Basti pensare che ne due anni 2020-2021 i gestori hanno sostenuto una spesa di 35 milioni di investimenti che ora vanno in tariffa». 

Non per tutti però: a Civitanova l’amministrazione non se l’è sentita di chiedere un ulteriore rincaro ai cittadini, così il Comune ha stanziato un fondo per sopperire interamente ai rincari. «Vista l’attuale emergenza economica - dice il sindaco Fabrizio Ciarapica al termine dell’assemblea - Civitanova ha deciso di azzerare l’aumento con uno sconto in bolletta per tutte le utenze domestiche dei residenti.

Quindi non ci sarà nessuna variazione rispetto alle attuali tariffe. La spesa sarà coperta con l’istituzione di un fondo per un totale di 150mila euro. Un aiuto concreto e immediato per far sì che quanto deliberato non gravi sulle famiglie già provate dal caro energia». Ma l’aumento delle tariffe non è stato l’unico tema discusso dall’assemblea. Tra gli altri argomenti quello che riguarda la gestione del servizio idrico da parte di tre Comuni montani: Ussita, Visso e Monte Cavallo. «Sono stati assoggettati in una gestione più legittima del servizio - dice Principi -. Non è più permesso, a livello europeo, gestire il servizio in autonomia per i Comuni. O meglio, è concesso ma solo nel rispetto di determinate regole. Se da Ussita sono state rispettate, Monte Cavallo e Visso hanno tenuto la gestione contravvenendo a quello che imponeva la normativa e per questo motivo abbiamo intimato loro di consegnare opere e impianti al gestore Unidra che ora seguirà i due paesi». 

Gli astenuti
 

Tra gli astenuti, infine, è il sindaco di Treia Franco Capponi a spiegare le motivazioni della scelta. «L’Aato ha deliberato un aumento abbastanza consistente delle tariffe idriche: questo mette al sicuro i bilanci delle aziende partecipate dagli enti, ma non possiamo sempre scaricare le nostre inefficienze sui cittadini. Uno dei motivi per cui si arriva all’aumento infatti riguarda la mancanza del gestore unico. Questa mancanza inoltre ci impedisce di partecipare ai bandi del Pnrr per gli investimenti e questo genererà in futuro ulteriori aumenti in tariffa. Inoltre non si capisce come ancora si possa tergiversare per le nomine: si guarda alla spartizione politica degli enti, mentre bisognerebbe individuare persone che uniscono queste realtà. La politica non deve entrare negli Ambiti. Si dovrebbe andare più celeri e lo si può fare solo se si collabora tutti insieme. Il presidente dell’Aato Sandro Parcaroli avrebbe dovuto svolgere questa funzione politica di raccordo, finora non lo ha fatto».

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