La telefonata che ha incastrato il rapinatore 19enne: «Qualcuno ha rubato dei cellulari nel vostro negozio?»

Il negozio a Cingoli dove è entrato in azione il giovane rapinatore arrestato
Il negozio a Cingoli dove è entrato in azione il giovane rapinatore arrestato
di Benedetta Lombo e Leonardo Massaccesi
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Domenica 15 Gennaio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 07:54

CINGOLI - Entra in negozio sparando un colpo con una pistola a salve, si dirige dritto verso la bacheca dove ci sono i cellulari, spacca il vetro dell’espositore e prende due iPhone 14 (i più costosi) e scappa.

È successo venerdì sera, circa una mezz’ora prima della chiusura quando nel negozio c’erano due clienti, di cui uno che stava per uscire, e il figlio del titolare. La rapina al Sinergy, il negozio di elettrodomestici in via Santa Sperandia (in pieno centro), è durata pochi secondi, ma sufficienti per creare il panico. 


 
Immediatamente è scattato l’allarme, sul posto si sono precipitati i carabinieri della locale stazione insieme al loro comandante, il luogotenente Umberto Paglioni, e poco dopo in supporto sono intervenuti anche i colleghi della sezione operativa del Norm. Nel frattempo il comandante Paglioni aveva già iniziato a ricostruire l’accaduto tracciando una iniziale pista investigativa: la prima mossa è stata quella di visionare le immagini registrate dalle telecamere poste all’interno del negozio, da lì i militari hanno visto le fattezze del rapinatore, gli abiti indossati (era vestito di nero con uno scaldacollo tirato sul volto e un cappello), hanno chiesto al figlio del titolare se avesse già visto una persona simile, se quel giorno o nei giorni precedenti aveva notato qualcosa di strano e a quel punto sono iniziati a venir fuori elementi importanti: nel pomeriggio il figlio del titolare aveva notato due ragazzi, di cui uno giovanissimo, che avevano guardato i cellulari esposti e poi erano andati via. Era successo una paio di ore prima della rapina.
 
I militari hanno voluto vedere anche quei filmati, uno dei due indossava abiti simili a quelli del rapinatore e anche le fattezze erano simili.

Poi una circostanza strana. Mezz’ora circa dopo la rapina, in negozio era arrivata una telefonata bizzarra, un ragazzo chiedeva se qualcuno avesse rubato dei cellulari. Per i carabinieri quel particolare andava approfondito: tramite i tabulati telefonici sono riusciti a risalire all’autore della chiamata, un minorenne di Filottrano che quel pomeriggio era andato con l’amico al Sinergy a vedere i cellulari in vendita.

Ai militari l’adolescente avrebbe detto che c’era l’idea di rubarli ma poi lui si era tirato indietro e non sapeva se l’amico aveva desistito o no. A quel punto i militari guidati dal luogotenente hanno raggiunto l’abitazione del 19enne. Erano ormai le tre del mattino. La madre avrebbe esortato il figlio a spiegare che cosa era successo ma lui si sarebbe chiuso nel silenzio, rifiutandosi di dire dove aveva messo sia i cellulari sia la pistola giocattolo. 
 
Al termine delle formalità di rito, su disposizione del pubblico ministero Enrico Riccioni il 19enne è stato condotto in carcere a Montacuto. Gli è stato nominato un difensore, l’avvocato Paolo Marchionni. Domani in Tribunale a Macerata si terrà l’udienza di convalida. In quell’occasione il giovanissimo, accusato di rapina aggravata, potrà decidere se rispondere alle domande del Gip o continuare a restare in silenzio. A maggio scorso al titolare del Sinergy fu rubato il furgone davanti al negozio, lo ritrovò distrutto dopo che i ladri, durante la fuga, finirono fuori strada.

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