Case di riposo, costi insostenibili e quote regionali ferme da 15 anni. Saltamartini incontrerà i sindaci del Maceratese

I sindaci: «Le case di riposo? La Regione ci aiuti, costi insostenibili» Saltamartini li incontrerà lunedì
I sindaci: «Le case di riposo? La Regione ci aiuti, costi insostenibili» Saltamartini li incontrerà lunedì
di Giulia Sancricca
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 04:20

MACERATA L’aumento del costo delle utenze, così come quello per le derrate alimentari e il personale. A cui si aggiungono strutture che non possono lavorare a pieno regime perché costrette a lasciare vuote alcune zone per trasferire eventuali positivi al Covid. Sono le principali difficoltà che pesano sui bilanci delle case di riposo in provincia e quindi sulle casse comunali.  

È per questo che il dibattito sull’aumento delle rette nella struttura di Treia - che ha causato tensione in Consiglio - ha riportato alla luce un tema che in realtà riguarda tutto il Maceratese, anzi, l’intera Regione. Sì, perché secondo i sindaci - che tramite il presidente dell’Ambito sociale Sandro Parcaroli hanno scritto all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini per chiedere un incontro - la Regione Marche è il fanalino di coda dello Stivale in termini di quote erogate dall’ente ai Comuni per ogni ospite.

Solo 33 euro al giorno per ogni ospite

«Da oltre 15 anni - dice il sindaco di Treia, Franco Capponi - la quota regionale non è mai stata adeguata. Il corrispettivo è rimasto a 33 euro al giorno per ogni ospite, nonostante il forte aumento della gestione della struttura. Nel 2022 abbiamo assistito al più grande aumento dei costi di gestione che ha prodotto un disavanzo di oltre 200mila euro per le casse comunali. Tutti i Comuni dell’ambito sociale di Macerata che gestiscono una residenza protetta (l’Ircer di Macerata, Corridonia, Montecassiano, Pollenza, Treia, Mogliano-Urbisaglia) hanno chiesto da mesi un incontro all’assessore Saltamartini perché tutte le nostre residenze protette sono in perdita: attendiamo un riscontro».

Serve più compartecipazione

Gli fa eco il collega di Pollenza, Mauro Romoli: «È necessaria maggiore compartecipazione della Regione, in linea con la media degli stanziamenti in Italia. Noi da marzo aumenteremo le rette del 7,3% perché corrisponde all’indice di valutazione che lo Stato ha fatto sulle pensioni, anche se l’inflazione ha superato il 10%. La perdita della casa di riposo si attesta sui 100mila euro all’anno». Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano ci tiene a precisare che «non si tratta di una questione politica, ma di civiltà e attenzione ai più fragili. Noi abbiamo fatto piccolissimi adeguamenti, ma è importante che la Regione adegui le tariffe alla media nazionale. Ormai i bilanci sono fuori da ogni possibile sostenibilità: già abitualmente questi servizi chiudono in disavanzo che il Comune copre. Ma ora le cifre stanno aumentando e sono insostenibili per l’ente. È ora che la Regione agisca». Difficoltà anche a Corridonia, come spiega il vicesindaco Nelia Calvigioni. «Anche noi registriamo un importante disavanzo. E oltre ad adeguare i contributi sarebbe bene che tutti i posti disponibili ricevessero un sostegno e non solo una parte come avviene adesso».

Impegnato il presidente dell’Ambito sociale Sandro Parcaroli che assicura: «Da mesi - dice -, con l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, c’è una interlocuzione sul tema delle case di riposo e l’attenzione e l’impegno dell’assessore sono massimi tanto che la prossima settimana sarà convocato un incontro con i sindaci dell’Ats 15 per discutere insieme della questione che interessa il nostro territorio».

«Con gli enti gestori delle case di riposo e con l’Ambito sociale abbiamo un tavolo aperto da quando abbiamo dovuto affrontare l’emergenza pandemica».

Così l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini interviene sulla questione sollevata dai sindaci del Maceratese e dalle strutture che hanno segnalato un aumento delle spese di gestione. «C’è una interlocuzione aperta con il governo per riuscire ad ottenere risorse più adeguate a quelle che sono le spese attuali, tenendo conto dei costi legati al Covid, della normativa che impone una riduzione degli ingressi e dei rincari delle bollette. Le tariffe attuali sulla compartecipazione della Regione alle rette delle case di riposo sono fissate da una delibera regionale del 2014 che ritoccava di poco quella precedente del 2004. Da parte del presidente Acquaroli, mia e della giunta c’è la massima disponibilità a trovare un accordo con gli enti gestori. Ho già convocato per lunedì prossimo alle 15.30 Sandro Parcaroli e i sindaci dell’Aambito per individuare soluzioni condivise anche per le emergenze della zona del cratere».

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