Il presidente di Confindustria, Claudio Bonomi a Macerata: «Il Pnrr non è per le rotatorie ma serve a creare ricchezza»

Bonomi a Macerata: «Il Pnrr non è per le rotatorie ma serve a creare ricchezza»
Bonomi a Macerata: «Il Pnrr non è per le rotatorie ma serve a creare ricchezza»
di Luca Patrassi
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:13

MACERATA - Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi sale sul palco del teatro Lauro Rossi, luogo simbolico per una comunità, e lo fa per rispondere alle domande che gli vengono proposte dalla giornalista Veronica Gentili. Si parte dalla cronaca, dal varo recente a cura del Governo Meloni del decreto lavoro.

  

«Il decreto lavoro - argomenta il leader di Confindustria - è l’inizio di un percorso: da due anni diciamo che ci vuole un taglio importante del cuneo fiscale per le fasce di reddito basso sotto i 35mila euro. L’intervento di 16 miliardi metterebbe in tasca al lavoratore 1.200 euro in più, una mensilità: la grande sfida è rendere strutturale questo intervento. C’è stato detto che non ci sono le risorse ma con un bilancio di 1.100 miliardi, credo che si possa riconfigurare la spesa pubblica per un interventi di alcuni punti percentuali». 

Si passa all’inflazione e al dibattito sugli extraprofitti: «La comunicazione condiziona il pensiero: ho sentito dire anche nell’intervento di un imprenditore che gli stipendi italiani non crescono come nel resto d’Europa, è falso. Quanto agli extraprofitti si inventano delle voci che nella realtà non esistono, si parla di profitti e di passivi semmai. Mi rifaccio ai dati 2019-2022. Il Mol, margine operativo lordo, in Europa è cresciuto del 14% e gli stipendiati dell’8%, in Italia stipendi e Mol sono cresciuti del 6%. In Europa la manifattura è cresciuta del 20%, in Italia è scesa del 6%. In Italia i Mol sono aumentati nelle costruzioni mentre i salari bassi sono nel commercio e nelle cooperative, non nella manifattura che è la soluzione, è quella che ha mantenuto in piedi l’Italia con il suo export». 

La domanda successiva parte dal reddito di cittadinanza: «Uno strumento - osserva Bonomi - di contrasto alla povertà è necessario, i poveri sono raddoppiati negli ultimi dieci anni, diverso il ragionamento per le politiche del lavoro.

Ci sono crisi industriali che finanziamo da 20 anni, non è questa la strada: dobbiamo entrare in una politica vera di formazione e di sostegno. I centri pubblici per l’impiego non funzionano, quanti di voi cercano collaboratori tramite i centri per l’impiego? Nessuno, si buttano solo via soldi, credo che invece un insieme pubblico-privato vada sostenuto. Quando ero ragazzo mi dicevano “se non studi vai a lavorare”, oggi se studi vai a lavorare, le garanzie dei lavoratori sono le competenze, anche per gli imprenditori è così».

Si parla anche di fondi del Pnrr. «Per la prima volta l’Europa si dimostra solidale e mette in campo uno strumento che doveva sostenere e stimolare gli investimenti. Purtroppo in Italia per fare un’opera sopra i cento milioni ci mettiamo di media 15 anni, allora siamo andati a finanziare opere in corso perché sappiamo che non siamo in grado di progettare e realizzare nei tempi richiesti dal Pnrr. Questi soldi sono a debito, questi progetti devono favorire la crescita, abbiamo chiesto subito, anni fa, di fare modifiche ed oggi siamo qua ancora a chiedere modifiche. Il concetto è: se devo indebitarmi per creare ricchezza ha un senso, se devo farlo per quattro rotonde in più qualche dubbio ce l’ho. La Germania ha chiesto due modifiche al Pnrr, le ha presentate e sono state approvate».

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