BovinMarche entra in società. Il mattatoio di Macerata evita la chiusura

BovinMarche entra in società. Il mattatoio di Macerata evita la chiusura
BovinMarche entra in società. Il mattatoio di Macerata evita la chiusura
di Mauro Giustozzi
3 Minuti di Lettura
Sabato 1 Ottobre 2022, 02:15

MACERATA - Chiusura del mattatoio Cozoma di Macerata scongiurata grazie al decisivo intervento della cooperativa BovinMarche che è entrata nella compagine societaria del mattatoio e ciò consentirà, almeno nell’immediato, il funzionamento della struttura che, altrimenti, avrebbe dovuto chiudere il 30 settembre. Il mattatoio ha bisogno di ammodernare le macchine, per poter garantire gli standard di qualità e alcune strutture sono ormai logorate dall’uso. 

 
Senza un investimento serio il consorzio avrebbe chiuso ed ecco il salvagente arrivato dalla BovinMarche che consentirà di non interrompere l’attività ed al tempo stesso darà il via ad ammodernamenti e manutenzione delle apparecchiature auspicando anche il sostegno degli enti locali verso questa struttura, una delle più grandi non solo delle Marche ma del centro Italia.

Basti pensare che tra soci della cooperativa BovinMarche e privati che utilizzano il mattatoio maceratese, provenendo anche da fuori provincia, si stima che siano non meno di 5/600 le aziende che in questo sito effettuano la lavorazione delle proprie carni.

«Il nostro intervento aiuterà il mattatoio Cozoma - dice il direttore di BovinMarche, Daniele Marzi - ad andare avanti nell’immediato evitando il rischio di dover chiudere, anche perché molti nostri allevatori utilizzano questa struttura per la macellazione delle carni. Ci teniamo particolarmente che non chiuda e questo nostro inserimento nella compagine societaria rappresenta il tentativo nella gestione di dare una mano, di ristrutturare il mattatoio che va sempre un po’ ammodernato e manutenuto e questo ha costi elevati. Allo stesso tempo si proverà a risolvere anche il problema energetico del sito che, anche alla luce degli ultimi rincari della bolletta elettrica, è pesante: al punto che si sta studiando la possibilità di adottare anche un impianto fotovoltaico che consenta di contenere i costi di gestione. Nessuno ha la bacchetta magica, cercheremo di gestire assieme questa situazione, portando anche alcune innovazioni che vanno fatte nelle attrezzature interne del mattatoio che devono essere rinnovate. Nell’immediato il pericolo chiusura è stato scongiurato, vediamo adesso se riusciremo a risollevarne le sorti nel lungo periodo».

Nel mattatoio di Macerata passano 2000 capi di bestiame l’anno: 1100 sono della cooperativa BovinMarche, gli altri 900 di privati. Di questi almeno 1500 provengono dalla nostra provincia. La chiusura sarebbe stato un fatto gravissimo ed un danno che colpisce in primis i produttori agricoli e zootecnici ma anche i consumatori maceratesi. Tra gli interventi per abbattere i costi energetici che negli ultimi due anni sono cresciuti del 100% c’è allo studio l’allestimento di un impianto fotovoltaico, un progetto per 150 chilowatt, serve un investimento di 120mila euro recuperabili in un triennio. L’intenzione di BovinMarche e di Cozoma è quella di coinvolgere anche Regione Marche e Comune di Macerata. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA