A processo un insegnante di religione: «Bimbo preso per il collo e immobilizzato»

Il Tribunale
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Venerdì 15 Novembre 2019, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 11:03
MACERATA - Insegnante di religione a processo. L’accusa: «Ha afferrato al collo un bambino e lo ha immobilizzato». Il processo a carico di un 37enne per abuso dei mezzi di correzione o disciplina, si chiuderà il prossimo 5 marzo. Il rinvio è stato disposto ieri dal giudice Federico Simonelli dopo aver rigettato la richiesta, avanzata dall’avvocato Jacopo Allegri, di disporre una perizia medica effettuata da un pediatra o un dermatologo. 

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Il caso risale al 19 novembre del 2014 quando due insegnanti di un asilo di un piccolo comune dell’entroterra aveva notato su un bambino delle lesioni al collo. Il piccolo, di origine straniera, avrebbe riferito che il maestro dell’ora precedente (di religione) era cattivo e aveva mimato il gesto che gli avrebbe provocato i segni sul collo. Il fatto era stato segnalato immediatamente alla direttrice e ai genitori del piccolo. Secondo la difesa, i segni sul collo sono compatibili con il grattamento del piccolo che proprio sul collo aveva delle bollicine. Sempre per la difesa il piccolo avrebbe detto che il maestro era cattivo perché poco prima lo aveva sgridato perché non aveva finito un disegno e perché litigava con dei compagni. Il resto lo avrebbe fatto la difficoltà del bambino a esprimersi nella lingua italiana.

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Il prossimo 5 marzo, dunque, il procedimento verrà discusso. Nel processo i genitori del piccolo non si sono costituiti parte civile. Il pubblico ministero in aula era Stefano Lanari. 
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