Battaglia legale lunga 25 anni per un esproprio, il Comune chiede indietro 97mila euro

Il palazzo comunale di Macerata
Il palazzo comunale di Macerata
di Luca Patrassi
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 05:05


MACERATA - Firmato dal segretario comunale Francesco Massi l’atto per l’affidamento di un incarico legale finalizzato al recupero di 97mila euro che il Comune deve incassare da una signora maceratese, beneficiaria a suo tempo di una somma per l’esproprio di un terreno, somma rideterminata al ribasso dai giudici di Appello. 

 

Incarico professionale all’avvocato Angelo Medici di Corridonia, che aveva già seguito il contenzioso, per arrivare alla revocatoria degli atti di donazione dei beni posti in essere dalla signora maceratese in questione. La spesa complessiva prevista per l’incarico professionale è di 10.200 euro, comprensiva di onorari, spese, Iva, tributi vari. La cifra che il Comune di Macerata gradirebbe veder rientrare nelle casse, magari anche per un solo attimo, il tempo di destinarli altrove, è di circa 97mila euro. Il Comune ha seguito le indicazioni date dall’avvocato, chiedere la revocatoria della donazione per recuperare il credito. 

La vicenda risale alla seconda metà degli anni Novanta, la Provincia espropria il terreno di una signora maceratese per realizzare una scuola.

Il contenzioso avanza da decenni. In primo grado, nel 2012, il tribunale di Macerata condanna il Comune, in solido con la Provincia, al pagamento di 304mila euro oltre rivalutazione ed interessi alla ricorrente a titolo di risarcimento danni e a rifondere alla signora le spese di giudizio liquidate in 18mila euro. Comune e Provincia pagano.

La sentenza di Appello arriva nel giugno del 2020: la Corte ridetermina verso il basso l’importo dovuto a titolo di risarcimento dei danni alla signora maceratese. La signora deve restituire al Comune e alla Provincia l’importo di circa 97mila euro, ciascuno oltre agli interessi legali. Ora parte l’azione per la revocatoria degli atti di donazione posti in essere dalla signora maceratese. 

Un quarto di secolo è trascorso per far passare in giudicato il contenzioso per il valore da dare al terreno espropriato. Ora parte la seconda fase con il tentativo di recupero del credito: il Comune ha affidato l’incarico ad un avvocato, spesa prevista 10mila e ritto euro, somma da recuperare 97mila euro.
 

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