MACERATA - Atti sessuali su tre bambine, pena ridotta in Appello per un ex catechista. L’uomo, un 64enne di un paesino dell’entroterra maceratese in passato dipendente delle Poste (oggi in pensione), era stato condannato in primo grado a 11 anni e mezzo di reclusione. Ieri i giudici della Corte d’Appello di Ancona hanno assolto l’imputato per uno dei capi di accusa relativo a un tentativo di atti sessuali e hanno rideterminato la pena in otto anni di reclusione. La difesa: «Ci sono margini per ricorrere in Cassazione. Lui ha sempre negato gli addebiti, era altrove».
Le accuse mosse all’uomo risalgono al periodo compreso tra il 2010 e luglio del 2012.
Nelle 43 pagine di motivazione della sentenza di primo grado depositate a luglio del 2019 i giudici maceratesi avevano sottolineato che le dichiarazioni rese dalle piccole vittime erano state «lineari, logicamente coerenti sotto il profilo intrinseco e, infine, sorrette da plurimi riscontri esterni di eterogenea natura». Per quanto riguarda l’imputato i magistrati lo avevano definito «un pedofilo, quantomeno al tempo dei fatti, ammesso che da tale patologia ci si possa affrancare in assenza di adeguati trattamenti sanitari, ovvero un soggetto connotato da una grave forma di devianza sessuale che lo porta ad essere sessualmente attratto da bambine in età prepuberale».
Ancora, per i giudici di primo grado, non essendo «in grado di esercitare alcun controllo sui forti stimoli sessuali che lo padroneggiano, deve ritenersi nella attualità socialmente pericoloso in misura rilevantissima».
Ieri dunque, la rideterminazione della pena in 8 anni di reclusione. Entro 90 giorni verranno depositate le motivazioni della condanna di secondo grado. «Leggeremo i motivi – ha commentato l’avvocato Donatello Prete, che difende l’imputato insieme al collega Paolo Giustozzi –. Accogliamo l’avvenuta assoluzione per un’ipotesi accusatoria, non escludiamo il ricorso in Cassazione. Lui ha sempre negato ogni responsabilità».
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