«Violenza sessuale su una bambina», inchiesta bis dopo la maxi condanna

Il Tribunale di Macerata. L'indagine è condotta dalla procura
Il Tribunale di Macerata. L'indagine è condotta dalla procura
di Benedetta Lombo
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Martedì 17 Novembre 2020, 05:20

MACERATA - Atti sessuali su una bambina di sette anni, nei guai un pensionato maceratese 69enne. Gli episodi raccontati dalla minore sarebbero tanti, avvenuti nell’arco di quasi tre anni, dal 2010 fino a circa metà del 2013.

L’indagato, poche settimane fa, era stato condannato in primo grado a 10 anni di reclusione per lo stesso tipo di reato (violenza sessuale aggravata) e le nuove presunte violenze contestate sarebbero maturate in quello stesso ambiente. La bambina, infatti, sarebbe un’amichetta delle due minori, vittime delle violenze sessuali che sono costate al pensionato la condanna a dieci anni di reclusione. Per capire come tutto è venuto alla luce bisogna tornare indietro al 2017. Mancavano pochi giorni al Natale quando una ragazzina adolescente aveva raccontato alla madre di aver subito attenzioni e violenze sessuali da parte del compagno della zia. 
 
Nel 2017 la ragazzina era adolescente ma gli episodi raccontati risalivano ad anni e anni prima quando era solo una bambina. Dopo di lei anche la cuginetta si fece coraggio e raccontò di aver subito abusi da quell’uomo. Passarono pochi mesi ed entrambe le minori insieme ai genitori denunciarono i fatti ai carabinieri. 
 
Ai militari raccontarono che i presunti abusi sarebbero iniziati nel 2007 quando erano delle bambine e una delle due non aveva ancora compiuto sei anni, ai carabinieri raccontarono che con il compagno della zia avevano fatto piccole gite, erano andate al mare oppure erano state a casa con lui quando i genitori erano fuori per lavoro e in quelle circostanze lui avrebbe costretto entrambe a subire atti sessuali e una di loro anche a compierli. Da quanto denunciato gli abusi sarebbero andati avanti fino al 2016. Dopo la denuncia, a luglio del 2019, le minori furono sentite dal gip Claudio Bonifazi in audizione protetta e in quell’occasione confermarono i precedenti racconti. 
 
Per questi fatti a fine ottobre, il 69enne era stato condannato in abbreviato a dieci anni di reclusione dal gup Domenico Potetti, ma il suo legale di fiducia Olindo Dionisi aveva già anticipato che avrebbe presentato ricorso in Appello. Nel frattempo però gli inquirenti sentirono anche altre persone, tra cui l’amichetta delle due cugine, oggi anche lei adolescente, che riferì episodi molto simili a quelli raccontati dalle amiche. Alla procura – il secondo fascicolo è del sostituto procuratore Enrico Barbieri – disse che più volte le era capitato di trovarsi insieme alle due cuginette con il pensionato presente e che in più occasioni, con una frequenza di almeno una volta a settimana, lui la prendeva e la faceva sedere sulle sue gambe e fingendo di farle il solletico la toccava nelle parti intime. Tutto questo sarebbe successo tra il 2010 quando non aveva ancora compiuto otto anni a maggio del 2013. Per questi fatti nei giorni scorsi la procura ha chiuso le indagini contestando all’indagato il reato di violenza sessuale aggravata. 

All’uomo è stato nominato un avvocato d’ufficio, il legale Roberto Greci, e dal momento della ricezione dell’avviso di garanzia avrà 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogato.
 

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