Giovane di 22 anni sferra pugni ai poliziotti. Negli slip nascondeva 15 grammi di cocaina

La polizia
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di Benedetta Lombo
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Martedì 18 Maggio 2021, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 10:42

MACERATA - Da un quarto d’ora era scattato il coprifuoco e gli agenti della Squadra Mobile sono entrati nell’androne di un palazzo. Stavano seguendo un giovane maceratese sospettato di spacciare droga e lo avevano visto rientrare in quel momento a casa. Gli agenti della Mobile, guidata dal commissario capo Matteo Luconi, lo hanno raggiunto e, dopo avergli mostrato le tessere del Corpo di appartenenza, lo hanno invitato a consegnare la droga che aveva con sé. 

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Era domenica sera.

Il giovane, per tutta risposta, avrebbe reagito sferrando pugni contro gli agenti che prima lo hanno bloccato, poi ammanettato e successivamente condotto in questura. A quel punto il giovane, risultato essere un 22enne originario di San Severino ma che da anni vive nel capoluogo, è stato sottoposto a perquisizione personale. Nascosti negli slip trovati oltre 15 grammi di cocaina e gli accertamenti sono stati estesi anche all’abitazione del giovane. Anche in questo caso la perquisizione ha dato esito positivo: nella camera da letto sono stati trovati poco più di sei grammi di hashish, quasi un grammo di marijuana e una dose di cocaina, quest’ultima era in uno svuota tasche poggiato sulla scrivania.

In cantina invece i poliziotti hanno trovato altra cocaina (circa 5 grammi) e 325 grammi di creatina, una sostanza ritenuta dagli inquirenti utilizzata per tagliare lo stupefacente. Una volta eseguiti tutti gli accertamenti del caso il 22enne è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a pubblico ufficiale e l’attività è stata comunicata al Pm di turno, Rosanna Buccini. Ieri il 22enne è stato condotto in Tribunale per la convalida dell’arresto e per il processo per direttissima. In aula con lui c’era l’avvocato Antonella Mercuriali.

Il maceratese si è avvalso della facoltà di non rispondere e dopo che il giudice Andrea Belli ha convalidato l’arresto ha chiesto, tramite il proprio legale, di accedere a un rito alternativo. Nello specifico ha chiesto il patteggiamento. Il legale ha quindi concordato con il pubblico ministero Francesca D’Arienzo la pena di un anno e dieci mesi di reclusione con la concessione della sospensione condizionale. Il giudice ha accolto il patteggiamento e il 22enne è tornato in libertà.

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