Sos inquinamento, verifiche in 24 aree. Istruttorie della Provincia anche per l’ex galoppatoio di Macerata

Sos inquinamento, verifiche in 24 aree. Istruttorie della Provincia anche per l’ex galoppatoio di Macerata
Sos inquinamento, verifiche in 24 aree. Istruttorie della Provincia anche per l’ex galoppatoio di Macerata
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 28 Dicembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:22

MACERATA Lotta all’inquinamento: la Provincia di Macerata avvia 24 verifiche per monitorare i siti di interesse comunale che debbono essere tenuti sotto controllo e poi diventare oggetto di bonifica. Ma non è l’unica attività che durante il primo anno di amministrazione provinciale a guida Parcaroli ha interessato l’ufficio Ambiente, Urbanistica e Polizia provinciale con il dirigente Maurizio Scarpecci. Ci sono state infatti le operazioni legate agli incendi che hanno colpito gli impianti di smaltimento, ma anche il rinnovo del protocollo dei rifiuti agricoli con gli operatori del settore e la gestione dello smaltimento delle macerie. A cui si aggiunge l’ispezione degli impianti termici non a norma. 

Tornando però ai siti contaminati, tra i più rilevanti risulta l’area dell’ex galoppatoio di Macerata per la quale sono stati valutati gli esiti della caratterizzazione. Ci sono poi la banchina del molo Sud nel Comune di Civitanova, per la quale è in corso l’ esame del progetto di prima fase della bonifica; l’ex sito della discarica di Montecosaro per il quale è in corso di valutazione il relativo progetto di bonifica e l’area dell’ex Nuovo Pignone, a Porto Recanati, per la quale è in corso di esame la variante al progetto di bonifica. Sul fronte dei rifiuti, sono ben cinque gli incendi che hanno colpito gli impianti di smaltimento nella provincia. Nella notte del 15 aprile le fiamme che hanno colpito il Cosmari hanno di fatto bloccato lo smaltimento dell’indifferenziata fino al raggiungimento di accordi per il conferimento dei rifiuti verso le province di Ancona e Fermo. Il secondo incendio ha riguardato l’impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi di Montefano e gestito dalla Giotto srl. Il terzo si è sviluppato nell’impianto di trattamento rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi ditta Mareco di Montecassiano, mentre il quarto, ancora una volta nell’impianto del Cosmari di Tolentino, ha riguardato una tettoia adibita a stoccaggio dei rifiuti ingombranti semilavorati.

Il quinto incendio, infine, si è verificato il 5 dicembre scorso nell’impianto di recupero di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche della ditta Rimel, a Casette Verdini. Inoltre è in corso la procedura di Valutazione di impatto ambientale e contestuale rilascio del Provvedimento autorizzatorio Unico (Paur) per l’impianto di digestione anaerobica per il trattamento e recupero integrato dei rifiuti organici, da realizzare al Cosmari. L’impianto sarà dimensionato per ricevere 70mila tonnellate e in grado di raffinare il biogas prodotto dalla digestione anaerobica in modo da ottenere biometano che sarà immesso in rete. 

Il rinnovo del protocollo



Avviato il rinnovo del protocollo dei rifiuti agricoli con gli operatori del settore. Ampio spazio è stato occupato dalla gestione delle macerie dovute al sisma del 2016 con il coordinamento dell’Ufficio Ricostruzione per l’individuazione di interventi finalizzati all’immediata collocazione ai rifiuti inerti prodotti dall’avvio della ricostruzione. La Provincia è anche competente alla Valutazione di impatto ambientale (Via) per gli impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, fino ad una potenza di 10 Mw. Nell’ambito della tutela delle acque, è in corso l’istruttoria per l’installazione, nel sito Cosmari, del nuovo impianto di trattamento delle acque reflue interne e dei rifiuti liquidi provenienti da terzi. Intensa è stata l’attività conseguente ai controlli sulle acque reflue urbane dei depuratori secondo le modalità contenute nel protocollo d’intesa con l’Arpam. Sono stati gestiti 165 nuovi fascicoli relativi alle Autorizzazioni uniche ambientali (Aua) e adottate 72 autorizzazioni di cui 53 riguardano nuovi impianti o modifiche sostanziali. Il settore, inoltre, è deputato alla gestione del Catasto unico regionale degli Impianti termici (Curmit) e dispone le attività di ispezione degli impianti non a norma. Si tratta di quasi 97mila impianti registrati, per i quali deve essere monitorata l’attività di manutenzione effettuata della ditte preposte e assicurarne la conduzione in conformità alle disposizioni normative vigenti in materia. Nel 2022 effettuate 153 ispezioni di impianti non a norma.

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