Macerata torrida, è la città più calda della Regione. Scatta l'sos: «Attenzione agli anziani»

Macerata torrida, è la città più calda della Regione. Scatta l'sos: «Attenzione agli anziani»
Macerata torrida, è la città più calda della Regione. Scatta l'sos: «Attenzione agli anziani»
di Alessandra Bastarè
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Mercoledì 1 Luglio 2020, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 11:35

MACERATA - Abbiamo dovuto aspettare un po’ ma finalmente il caldo, anche se in ritardo, è arrivato. Il bollettino della Protezione Civile regionale di ieri dava la città Macerata come quella con la temperatura più alta di tutta la regione: alle ore 14 ben 34 gradi nel capoluogo e l’arsura, come anche nei giorni scorsi, si è fatta davvero sentire. Complice forse un giugno, fino a ora, scandito da fine settimana di pioggia e da temperature non proprio estive, il caldo che ha interessato la provincia negli ultimi giorni è stato percepito molto dai cittadini anche se gli esperti specificano che non si può parlare di una vera e propria ondata di calore. 



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Caldo che però, inevitabilmente, ha portato a registrare alcuni malori che hanno colpito soprattutto le fasce più fragili della popolazione come spiega il primario del pronto soccorso di Macerata, il dottor Emanuele Rossi. «Gli accessi non sono aumentati in maniera significativa ma abbiamo registrato – anche se in numero contenuto – alcuni malori, le cosiddette lipotimie, soprattutto nelle persone più a rischio che sono poi quelle più fragili; anche oggi (ieri, ndr.) abbiamo una persona in attesa per un malore dovuto al caldo».

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Ma quali sono esattamente le fasce più fragili? «In primis gli anziani e poi i malati oncologici e i cardiopatici che fanno uso di diuretici – ha aggiunto il dottor Rossi -. Le chemioterapia a esempio sono debilitanti e riducono la capacità del nostro organismo quando le temperature aumentano». 
Gli accorgimenti
Cosa fare allora per prevenire gli episodi di lipotimia? «Senza dubbio evitare una esposizione prolungata al sole nelle ore di maggiore intensiva e poi bene acqua frequentemente – ha spiegato il primario del pronto soccorso del capoluogo -. Poi è importante non fare pasti particolarmente copiosi, soprattutto a pranzo, e mangiare tanta frutta e verdura dato che entrambe contengono le vitamine C e ci permettono di idratarci, Inoltre è consigliabile limitare l’utilizzo dei condizionatori». Ma secondo gli esperti non possiamo definire quella di questi giorni una vera e proprio ondata di calore. 
Le temperature
«Non è corretto definirla così perché questa si verifica quando ci sono almeno cinque giorni consecutivi scanditi da temperature che superano i 34 gradi – spiega Massimiliano Fazzini, climatologo di Unicam e responsabile scientifico dei climatologi della sigea -. Diciamo che siamo in una fase calda ma non caldissima considerando anche il fatto che al nord il tempo sta piano piano peggiorando e nel fine settimana la perturbazione arriverà anche sulla nostra Regione con una prima rottura già da venerdì». 
«L’anticiclone misto che sta caratterizzando questi ultimi giorni di giugno ha portato al rialzo delle temperature ma senza dubbio siamo ancora nella media stagionale e non ci sono valori fuori dalla norma – ha aggiunto il professor Fazzini -. Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi due mesi? Partendo dal presupposto che non credo molto alle previsioni stagionali – che necessitano infatti di una grande quantità di dati che al momento non abbiamo -, se vogliamo bastarci su un modello statistico possiamo dire che non ci dobbiamo aspettarci dei mesi particolarmente caldi. Luglio forse sarà più caldo rispetto alle annate 1980-2010 ma non di più degli anni che vanno dal 2010 al 2015.

Mentre per quanto riguarda agosto sembrerebbe sia quotato a una certa instabilità, caratterizzata anche da rovesci e fenomeni temporaleschi, soprattutto nella seconda parte del mese con correnti atlantiche frequenti. Insomma sembra ci sia il ritorno alle temperature della “classica estate” mediterranea che ormai mancava da molto tempo» ha concluso il climatologo dell’Università di Camerino.

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