Addio a Nino Ricci, genio dell’arte: «La saggezza il suo punto di forza». Il pittore, incisore e insegnante aveva 91 anni

Nino Ricci aveva 91 anni
Nino Ricci aveva 91 anni
di Mauro Giustozzi
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Martedì 26 Aprile 2022, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 00:24

MACERATA  - Un punto di riferimento artistico e culturale della città e che ha saputo portare il mondo a Macerata. Si è spento ieri all’età di 91 anni all’ospedale cittadino Nino Ricci pittore, incisore, insegnante molto noto ben oltre i confini regionali e con un respiro nazionale che ne ha fatto per decenni un personaggio capace di far conoscere e dare lustro alla città nell’ambito delle belle arti. 


Nino Ricci nacque a Macerata nel 1930. Negli anni degli studi imparò la tecnica dell’incisione frequentando la Scuola del Libro di Urbino, per poi studiare a Scenografia presso l’Accademia di belle arti di Roma.

Fu in questi anni che vinse una borsa di studio al Centro sperimentale di cinematografia dove si specializzò come costumista cinematografico. Ha svolto la sua carriera di insegnante negli istituti di Belle Arti e nei Licei scientifici, insegnando decorazione pittorica, progettazione architettonica, storia dell’arte. La sua produzione artistica si è sviluppata principalmente con opere dipinte ad olio su diversi supporti senza mai dimenticare una continua sperimentazione con vari materiali come carbone, sabbia, acrilici e cartapesta. Oltre all’intensa attività di docente che seguì, numerose furono le sue mostre personali in Italia ed all’estero.

«È scomparso un grande artista ed un carissimo amico - lo ricorda così Paola Ballesi, presidente dell’istituzione Macerata cultura biblioteca e musei -. Il mondo dell’arte lo piange e tutti noi maceratesi perché con Nino Ricci se ne è andato un saggio, oggi è difficilissimo trovare presone sagge e Nino lo era veramente. E su questa saggezza che ne pervadeva l’anima ha improntato l’insegnamento ai suoi allievi. Chi l’ha contattato, fossero critici o professionisti, si ritrovava davanti un gran signore, intellettuale raffinato, signore nella parola e nel garbo con cui si poneva. Grazie a lui Macerata diventava talvolta il centro del mondo, perché aveva capacità di aggregare. Studiosi, intellettuali, artisti e critici sono arrivati in città grazie a Ricci. Che aveva poi anche il dono di saper ricevere ed accogliere. Una grande perdita anche per la raffinatezza della ricerca del suo lavoro che era partita dalla geometria ed era arrivata a queste forme che sono tipiche della poetica ricciana. Forme tridimensionali che si appoggiano l’una con l’altra come se simulassero un’umanità errante verso il futuro».

Nino Ricci è stato pure il fondatore, insieme a Paola Ballesi, al fratello Luigi e all’assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta, di “Amici di Palazzo Buonaccorsi”, di cui era presidente onorario. «La prima riunione per fondare l’associazione la facemmo a casa sua – ricorda l’assessore Cassetta- ed ho provato un grande dispiacere non appena ho saputo la notizia. Ero tanto affezionata a Nino Ricci, una persona che nonostante l’età era ancora curiosa, voleva sapere ciò che accadeva in città nelle occasioni in cui ci incontravamo, interessato alle dinamiche, a ciò che di artistico si faceva a Macerata. I ricordi che mi legano lui sono di una persona mite, riflessiva. L’impegno è di tenere alto il ricordo ed il suo esempio, gli è dovuto». 


Pure l’ex assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, ha voluto ricordare la figura dell’artista. «Perdiamo lo sguardo profondo di un grande artista, Nino Ricci, sensibile nella realtà trasfigurata dai suoi colori e acuto nell’osservare il complesso vivere insieme. –ha sottolineato -. Nel 2013, allora ero assessora alla Cultura, organizzammo insieme la mostra antologica sulla sua opera “Nino Ricci. Le metamorfosi della geometria opere dal 1957 al 2013” ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, l’ultima grande mostra dedicata a Nino. Quelle lunghe chiacchierate, nel suo bellissimo giardino sulle mura maceratesi, sono un’esperienza unica che porterò sempre nella mia memoria, ore passate insieme di condivisione e stimoli per leggere la vita maceratese, artistica ma anche quella politica. Ci mancherà». 

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