Accademia Belle Arti, il presidente Scheggia: «Aiutateci per il restyling dell'ex Casa del Fascio»

L'ex Casa del Fascio in piazza Mazzini
L'ex Casa del Fascio in piazza Mazzini
di Riccardo Antonelli
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Venerdì 26 Agosto 2022, 05:20

MACERATA - Un acquisto importante che ridisegna la geografia del centro storico. Con la firma del documento di acquisto dello scorso fine giugno, l’Accademia di Belle Arti di Macerata è entrata di fatto in possesso dell’ex Casa del Fascio, poi sede del Catasto, situata in piazza Mazzini. Una struttura imponente, storica e dai giusti spazi per una realtà in continua crescita come l’Abamc guidata dal presidente Vando Scheggia. Un milione e 700mila euro la cifra finale dell’accordo con il fondo romano Fip, con l’Accademia che ora dovrà però reperire i fondi necessari per l’indispensabile rifacimento degli spazi. 


La stima dei lavori

In realtà, a detta dei tecnici incaricati dall’Abamc, non servirà una ristrutturazione troppo pesante in quanto il palazzo è in discrete condizioni: l’edificio infatti è stato occupato e operativo fino a 8 anni fa grazie alla presenza degli uffici del Catasto.

La stima è di lavori tra i 5 e gli 8 milioni di euro, una cifra comunque ingente per adeguare l’enorme struttura di quasi 6mila metri quadri. Una cifra a cui chiaramente l’Accademia non può far fronte da sola e per questo Scheggia aveva subito richiesto un aiuto agli enti locali, in primis a Comune, Provincia e Regione. «Incontri formali con Comune, Provincia o Regione non ce ne sono stati – spiega il presidente di Abamc - ma c’è stata una presa di posizione del Comune un po’ troppo burocratica, secondo noi, perché all’indomani dell’acquisto dell’immobile il sindaco Parcaroli replicò alle mie dichiarazioni sulla ricerca di risorse con un rimpallo verso il Ministero in quanto l’ente comunale o quello provinciale avrebbero competenza solo nel campo delle scuole primarie e secondarie. Una presa di posizione un po’ miope nei confronti di una struttura frequentata da circa 1.200 studenti e che è un’importante risorsa culturale ed economica per la città, per cui non si può parlare solo di competenze, se il Comune vuole lo trova un modo per aiutare l’Accademia». 

A caccia di bandi

Tuttavia, la strada principale per il reperimento di maggior parte delle risorse è sicuramente proprio tramite il Ministero. «Il Miur fa dei bandi circa ogni due anni nel campo delle ristrutturazioni, per cui avendo acquistato l’immobile ora possiamo partecipare alle domande – annuncia Scheggia -. L’acquisto era necessario e propedeutico per poter acquisire fondi e partecipare ai bandi. Io mi riprometto di allacciare a breve un rapporto con la Regione perché da alcuni segnali che ho ricevuto potrebbe essere per noi un punto di riferimento economico importante e necessario». Di opzioni in centro storico ce n’erano diverse, ma alla fine il complesso di piazza Mazzini è risultato quello più strategico per posizione, metratura, tipologia e importanza. 

«Abbiamo preso in considerazione anche altre opportunità come la chiesa delle Monachette o l’ex Banca d’Italia o l’ex scuola Mestica, ma a parer nostro e dei nostri tecnici questa era la scelta migliore – conferma il presidente -. Ognuna delle alternative aveva a suo modo dei contro. Con una metratura di quasi 6mila metri quadri qui possiamo permetterci di accorpare tutte le nostre sedi, compresa quella di Montecassiano. L’unico altro immobile che continueremo ad utilizzare sarà quello di via Berardi, oggi nostro punto principale di riferimento». Con la riqualificazione e la riattivazione di un polo importante come l’ex Casa del Fascio, il baricentro di Macerata per certi versi si sposta sempre più verso le mura e lo Sferisterio. Riunire oltre mille studenti in una piazza rinnovata, comoda e sempre più attrattiva, sarà una spinta ulteriore per l’intera zona. «Piazza Mazzini sta diventando un luogo vivace, il palazzo ha una facciata bellissima e l’immobile è sicuramente di pregio. Gli studenti potranno lavorare sia dentro che fuori, un vantaggio non da poco, con una bella apertura sulla piazza che è un importante snodo del centro – conclude il presidente Vando Scheggia -. Abbiamo fatto la scelta migliore e siamo soddisfatti».

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