Il procedimento è stato discusso ieri mattina dinanzi al gup del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni. Imputato era Luca Vincenzo Di Luca, 59enne di Montesilvano di origine venezuelana accusato di stalking. L’antefatto: il 7 maggio del 2019 Di Luca partì da Montesilvano e raggiunse il negozio di frutta e verdura della ex al Sottocorte Village di Camerino.
La donna riuscì a chiudersi in bagno e lui, in un impeto d’ira, conficcò la lama del coltello che aveva portato con sé nella porta, urlando che l’avrebbe ammazzata. Fu arrestato subito dopo dai carabinieri e portato in carcere a Montacuto. Fu poi trasferito ad Ascoli e sottoposto a perizia, lo psichiatra Gianni Giuli concluse rilevando una capacità di intendere e di volere al momento del tentato omicidio grandemente scemata a causa di un’anomalia psichica.
Da Montacuto ad Ascoli
Nel procedimento di ieri all’imputato veniva contestato lo stalking per le lettere inviate alla donna (parte civile con l’avvocato Luca Belardinelli) dal 2019 al 2021 da Montacuto e Ascoli. Il pm aveva chiesto la condanna a due anni, l’avvocato Federica Squadrini, evidenziando che il contenuto delle missive non fosse intimidatorio ma che si trattava solo di scuse, ha prodotto in aula la precedente sentenza e il giudice ha disposto il non doversi procedere per “ne bis in idem” per le lettere del 2019 condannando l’imputato a sei mesi per le lettere inviate nel 2021.
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