Prevenzione e tamponi a tappeto. L’Hotel House finalmente diventa Covid free

L'Hotel House
L'Hotel House
di Alessandra Bastarè
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Lunedì 24 Agosto 2020, 04:40
PORTO RECANATI - «L’Hotel House è Covid free». Ad annunciarlo, dopo oltre due mesi dal primo contagio, è il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo. Il focolaio nel palazzone multietnico della città costiera era scoppiato lo scorso 13 giugno dopo che due cittadini pakistani erano risultati positivi. Il sindaco aveva sin da subito invitato la cittadinanza a non creare allarmismi spiegando che la situazione era sotto controllo ed erano stati attivati tutti i protocolli del caso; il primo cittadino aveva infatti ricordato che dopo il difficile periodo del lockdown la stagione estiva era alle porte e non sarebbe stato giusto pregiudicare l’immagine della città per una situazione circoscritta.
«Abbiamo attivato nell’immediato tutte le procedure in sinergia con l’Asur, la prefettura, la questura e le forze dell’ordine locali oltre alla Protezione civile comunale», aveva detto il primo cittadino. A chi svolge servizio di portineria era stato subito fornito un termo scanner per misurare la temperatura corporea ed era stato vietato l’accesso ai non residenti del palazzone. La macchina organizzativa aveva anche fornito lo stabile dei presidi sanitari individuali essenziali. 
Appena due giorni dopo, il Comitato operativo regionale, si era riunito e aveva annunciato l’avvio dei test e della conseguente mappatura - grazie anche all’ausilio dei mediatori culturali e con la creazione di un elenco da seguire - su tutti i 1.309 residenti del palazzone di Porto Recanati censiti dal Comune. Erano quindi stati posizionati nel parcheggio adiacente all’Hotel House quattro container per procedere con i test su tutti i residenti; due erano destinati all’esecuzione dei tamponi, uno ai servizi igienici e uno alla vestizione. Era stato previsto anche uno spazio da destinare a ufficio per le attività di supporto dell’Asur e il tutto era costantemente monitorato dalle forze dell’ordine. Priorità era stata data alle persone sintomatiche e come sottolineato dal dirigente regionale della Protezione civile David Piccinini l’operazione era molto simile a quella della Costa Magica e tutto si sarebbe svolto seguendo un «approccio sereno, attento e tranquillo». Il 18 giugno erano iniziati i tamponi a tappeto e il sindaco Mozzicafreddo aveva subito evidenziato la «massima collaborazione da parte dei residenti». 
Purtroppo però non erano mancate, pochi giorni dopo, situazioni di tensione; le forze dell’ordine infatti, grazie alla segnalazione degli addetti alla portineria, avevano individuato alcuni soggetti positivi che stavano violando la quarantena obbligatoria con la scusa di dover comprare delle bottiglie d’acqua. I poliziotti erano subito riusciti a bloccare i tre residenti in questione. Tutto però all’Hotel House, alla fine, si è risolto nel migliore dei modi con un’opera sinergica da parte delle istituzioni che hanno monitorato costantemente la situazione; in questo modo il contagio è stato contenuto e grazie alla collaborazione dei residenti è stato possibile mappare tutte le persone che vivono all’interno del palazzone multietnico di Porto Recanati.
Nella tarda serata di sabato il primo cittadino Mozzicafreddo, con grande soddisfazione per il lavoro svolto in questi mesi, ha annunciato che, dopo due mesi e dieci giorni, anche l’ultimo residente in attesa della conferma del secondo tampone consecutivo è risultato negativo e dunque l’Hotel House è da considerarsi Covid free. Premiata dunque l’efficacia della strategia adottata a tutela della salute dei residenti. 
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