Folla senza mascherine sugli spalti nel campo da calcetto della chiesa di San Gabriele

La folla sugli spalti
La folla sugli spalti
di Emanuele Pagnanini
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Giovedì 27 Agosto 2020, 06:05
CIVITANOVA - Per concludere il campionato di serie A, sono state disputate partite a porte chiuse in cui era ammessa la presenza di 300 persone al massimo, considerando i giocatori, le panchine, gli accompagnatori, il personale di sicurezza, etc. L’altra sera a Civitanova, nel campetto polivalente della chiesa di San Gabriele, probabilmente questa quota è stata superata. E non si parla di uno stadio da decine di migliaia di posti, ma di qualche gradino su una collinetta, pieni in ogni ordine di posto. 

 

Altre persone si sono sistemate ai lati del campo e affacciate sulla strada che sovrasta il playground. Centinaia, tutte ammassate. Per lo più giovanissimi ma anche i genitori delle calciatrici. In campo, a sfidarsi, delle ragazzine. Un torneo di calcio femminile in notturna. C’è chi ha postato le foto del grande richiamo avuto da queste partitelle. Sono comparse in un gruppo social della città. E hanno destato parecchia impressione. Nessuna mascherina compare davanti ai volti immortalati dagli scatti. Qualcuna è stata rintracciata a terra, come segnala una residente, insieme a tanta altra sporcizia. E la serata con questo gran pubblico non si tratterebbe di un unicum. C’è chi assicura che il torneo (anzi, i tornei) vanno avanti da un mese. Si sono sfidati anche squadre di maschietti, di diverse fasce di età. Insomma, diverse categorie. E il pubblico non è mai mancato, anche se martedì sera c’è stato il record di presenze. Ma per ora non si conoscono gli organizzatori delle partite.

«Non ne so nulla», si limita a dire don Piero Pigliacampo, parroco di San Gabriele. Anche il sindaco Ciarapica, nonché assessore allo sport, rimane esterrefatto. «Ignoravo che si tenessero queste partite – ha detto –, di sicuro il Comune non c’entra nulla. Non credo che siano eventi autorizzati». Certo è che qualcuno ha acceso le luci per far disputare le partite in quel campetto polivalente, recintato e i cui cancelli di notte vengono (o dovrebbero essere) chiusi. Si tratterebbe di partitelle organizzate autonomamente dai parrocchiani, senza alcuna società o ente sportivo dietro. Insomma, residenti che si riuniscono ed organizzano attività per i più giovani. Lodevole, se non fosse l’estate del 2020. Ci sono precise disposizioni in materia di contenimento del Covid. L’obbligo di mascherina dopo le 18 in luoghi all’aperto che possono diventare affollati è stato completamente ignorato, di distanziamento neanche l’ombra. 

Per quanto riguarda gli sport di contatto, come il calcetto, il decreto della regione del 27 giugno ne consente lo svolgimento anche in aree attrezzate ma seguendo i vari protocolli e, soprattutto, senza pubblico. Sono consentiti anche gli eventi come i tornei, sia organizzati da Federazioni che da enti di promozione sportiva o associazioni. Ma sempre a “porte chiuse”, anche se all’aperto. Di sicuro ora che la cosa è di dominio pubblico, farà molto discutere.
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