Campeggiatori dell'est Europa ubriachi aggrediscono i carabinieri e ne mandano due all'ospedale: arrestati

Fiastra, campeggiatori dell'est Europa ubriachi aggrediscono i carabinieri e ne mandano due all'ospedale: arrestati
Fiastra, campeggiatori dell'est Europa ubriachi aggrediscono i carabinieri e ne mandano due all'ospedale: arrestati
2 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Settembre 2020, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 09:46

FIASTRA - Quattro campeggiatori ubriachi, originari dell'est Europa, non gradiscono il controllo dei carabinieri e aggrediscono i militari a calci e pugni, mandandone due all'ospedale. Gli aggressori, due uomini e due donne, sono stati arrestati

LEGGI ANCHE:
Coronavirus, ora preoccupano i rientri dall'Albania: 21 nuovi positivi nelle Marche/ Il contagio nelle regioni

Pesaro, «Metti giù il coltello»: il tentativo di rapina avvolto nel mistero. Un arresto per droga al parco.


E' successo ieri nel tardo pomeriggio al lago di Fiastra, nei pressi dell’area di sosta camper, dove i carabinieri della compagnia di Camerino hanno proceduto ad un regolare controllo di polizia nei confronti di quattro campeggiatori che abusivamente avevano occupato la predetta area di sosta. Ala richiesta di esibizione dei documenti, quello che sarebbe dovuto essere un “normale controllo di routine” degenerava in parapiglia.


I quattro soggetti in evidente stato di alterazione alcolica, due donne e due uomini dell’est europa di eta’ compresa tra i 40 ed i 50 anni incensurati, si scagliavano violentemente contro i due militari colpendoli con calci e pugni. Nel frattempo erano sopraggiunti altri due equipaggi dei carabinieri che riuscivano a trarre in arresto i quattro “campeggiatori” in flagranza di reato per “lesioni e resistenza a pubblico ufficiale”. I due militari vittime delle violenze venivano visitati presso l’ospedale di Camerino dove erano refertati con una prognosi di quindici giorni ciascuno. Gli arrestati, tutti residenti a macerata, erano invece condotti presso i loro domicili in regime di arresti domiciliari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA