FIASTRA - Si trasferisce a Fiastra 20 giorni prima del terremoto che gli distrugge casa, lui chiede il Cas (il contributo di autonoma sistemazione) ma per gli inquirenti lo fa indebitamente. Dopo più di un anno di indagine il procedimento pendente viene archiviato. «Mi hanno bloccato i conti, nel frattempo avevo aperto una tabaccheria e il fatto che ci fosse un procedimento pendente a mio carico mi ha creato molte difficoltà».
Lo sfogo è di un 45enne che attualmente vive a Roma. Prima del terremoto per diverso tempo aveva vissuto a Bolzano, poi per motivi personali aveva deciso di riavvicinarsi alla capitale e si era trasferito a Fiastra dove il padre aveva un’abitazione. Erano i primi di ottobre del 2016. L’uomo aveva chiesto la residenza e si era trasferito nell’abitazione paterna, tempo una ventina di giorni e il terremoto gli aveva distrutto casa. Aveva quindi richiesto il Cas, e non sapendo dove andare, era tornato prima a Bolzano e successivamente a Roma, è lì che avrebbe ottenuto il contributo (in totale circa 4.000 euro).
Nel 2021 a seguito di un controllo a campione, quella drammatica coincidenza parve sospetta e la Guardia di finanza eseguì controlli incrociati per stabilire quale fosse la dimora abituale dell’uomo, poi ritenendo che la richiesta del Cas fosse illegittima segnalò il caso alla Procura di Roma che aprì un fascicolo ipotizzando i reati di falso e truffa aggravata.
«Per più di un anno – ha spiegato il legale Tiziano Luzi - il mio assistito ha avuto i conti correnti bloccati, con tutte le difficoltà che ne seguono.
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