Due offerte per rilevare la licenza dell’ex Mercatone Uno: interessati all’operazione un gruppo cinese e uno italiano che opera nel settore dei mobili

Due offerte per rilevare la licenza dell’ex Mercatone Uno: interessati all’operazione un gruppo cinese e uno italiano che opera nel settore dei mobili
Due offerte per rilevare la licenza dell’ex Mercatone Uno: interessati all’operazione un gruppo cinese e uno italiano che opera nel settore dei mobili
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Venerdì 17 Dicembre 2021, 04:35

CIVITANOVA  - Ex Mercatone Uno, ci sono due offerte per rilevare la licenza di grande struttura di vendita di Civitanova. Una condizione che permetterebbe ad una parte dei dipendenti della fallita catena commerciale di essere riassunti. Infatti esiste un preciso obbligo in tal senso. Ma prima che le offerte vengano valutate dal Ministero dello sviluppo economico, che ha in mano la lunga vicenda, bisogna chiarire diversi aspetti giuridici. 

 
Proprio per questo l’ufficio commercio del Comune, che nella questione è solo spettatore, ha incontrato l’omologo ufficio regionale, ente cui spetta la competenza in materia di licenza di grandi strutture di vendita. Regione che è in contatto con il Mise per avere un quadro normativo entro cui agire. A parlarne è il sindaco Fabrizio Ciarapica che sintetizza così la questione. «Bisogna capire se la licenza per una grande struttura di vendita può essere traslata al nuovo compratore, se può essere riassegnata oppure se va considerata decaduta – spiega –. Un aspetto fondamentale per la riapertura del punto vendita di via Einaudi e per la riassunzione almeno di una parte dei dipendenti».

Il Mercatone Uno di Civitanova, marchio che per anni è stati tra i più importanti nel settore mobili, è chiuso dal maggio 2019, quando fu dichiarato il fallimento della Shernon, la holding che deteneva il gruppo. I 44 dipendenti trovarono le porte chiuse. Dopo la cassa integrazione, dal 23 novembre scorsi i dipendenti sono ufficialmente licenziati e per loro è stata attivata la Naspi, la Nuova assicurazione per l’impiego sociale attraverso la quale ricevono un’indennità di disoccupazione. «Ora a gestire gli spazi dell’ex Mercatone Uno – continua il sindaco – è la M Business. È il frutto della procedura della messa in liquidazione messa in atto dal Mise.

A differenza del fallimento, in questo caso la licenza commerciale è stata sospesa fino alla fine dell’anno, non messa sul mercato. Ora si parla di grande struttura di vendita che, nei casi di fallimento, viene riassegnata a chi subentra. E non è questo il caso. Può invece essere riassegnata a chi acquista il ramo d’azienda. Ma bisogna vedere se può essere applicata.

Il Ministero, da parte sua, deve valutare le due offerte che prevedono un piano di rilancio e l’assunzione inquota parte dei dipendenti. Ma c’è da capire la questione licenza. Anche perché è datata anni ottanta e da allora sono cambiati molti parametri e standard urbanistici. Al momento non li rispetterebbe. Dunque potrebbe anche decadere. Bisogna capire come procedere e lo deve fare la Regione con il Mise». 


Per quanto riguarda le offerte, arrivano da un gruppo cinese già operante in Italia e da una catena italiana di vendita di mobili che sta allargando il raggio d’azione dal sud Italia, dove ha la sede, verso nord. L’ex Mercatone Uno occupa 6.500 mq di vendita in via Einaudi, al primo piano dell’edificio che ospita Globo e Mega Uno.

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