Medici militari a San Severino. Le case di riposo ora vedono la luce in fondo al tunnel

Medici militari a San Severino. Le case di riposo ora vedono la luce in fondo al tunnel
Medici militari a San Severino. Le case di riposo ora vedono la luce in fondo al tunnel
di Alessandra Bastarè
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Sabato 28 Novembre 2020, 03:55

MACERATA  - Sono arrivati anche alla casa di riposo Lazzarelli di San Severino i medici militari per dare un supporto agli operatori sanitari che stanno combattendo contro il focolaio di Covid-19. Intanto è deceduta un’altra vittima, ospite della strutture settempedana: la donna, 89 anni, di San Severino, era ricoverata all’ospedale di Camerino ed è deceduta nella serata di giovedì. «Da oggi (ieri, ndr.) accanto ai nonnini e alle nonnine della nostra casa di riposo Lazzarelli ci saranno anche i medici e gli infermieri delle forze armate. Avere questi angeli al nostro fianco ci fa stare un po’ più tranquilli, anche se la guerra al Covid-19 non sembra ancora essere finita», afferma il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei. 

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Il primo cittadino ha accolto l’arrivo del personale inviato dal Coi di Roma, il Comando operativo interforze della Difesa, dopo che nei giorni scorsi ne aveva chiesto l’aiuto per risolvere la grave emergenza scattata all’interno della struttura dove, al momento, si registrano ancora 61 degenti positivi e altri 15 contagi tra gli addetti. Accompagnati dal coordinatore regionale della Difesa, il capitano di vascello Cosimo Nesca, medico della Marina Militare Italiana, ufficialmente hanno già preso servizio in struttura un medico militare, il capitano Daniele Lecce, e due infermieri, il primo luogotenente Carlo Monteforte e il maresciallo di seconda classe Francesco Smaldore, tutti appartenenti all’Aeronautica Militare Italiana. 

«Il personale medico delle forze armate – spiega il primo cittadino settempedano – sarà impegnato insieme a quello della struttura e a quello dell’Usca e dell’Asur. Per allentare il contagio dall’accendersi del focolaio Covid all’interno della nostra casa di riposo abbiamo provveduto a trasferire anche altri 5 positivi in strutture Covid all’interno del territorio regionale e 15 degenti, che erano rimasti sempre negativi, all’interno dell’Hospice dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” che momentaneamente risulta ancora vuoto perché il Coronavirus è arrivato anche in corsia e ha interessato pure i sanitari di questa struttura. Secondo i medici che seguono la situazione alla Lazzarelli dovremo aver superato la fase acuta tanto che i primi pazienti si starebbero negativizzando ma la pandemia continua a essere molto forte e aggressiva – ha concluso la Piermattei -. L’invio del personale medico delle forze armate, comunque, consentirà di risolvere una problematica ulteriore e fondamentale quale quella della carenza di personale medico e infermieristico nonostante l’impegno di Asur e Usca e quello della Coss Marche per il reperimento di operatrici socio sanitarie sempre più carenti in tutta la regione». 

Situazione che sta tornando la normalità anche se non bisogna ancora abbassare la guardia anche all’Hotel Maestà di Urbisaglia dove sono delocalizzate le case di riposo di Mogliano e Loro Piceno. «Al momento abbiamo quattro pazienti positivi in struttura, cinque negativi e sei ricoverati nella struttura pesarese di Galantara – ha detto il sindaco di Loro Piceno Robertino Paoloni -.

In questi giorni ho chiesto, se sarà possibile, di permettere ai nostri infermieri di raggiungere Galantara e, nel caso in cui i nostri ospiti siano in grado di affrontare il viaggio e non abbiano sintomi, di poterli riportare nella struttura di Maestà d’Urbisaglia». Stabile la situazione anche per Mogliano. «Al momento abbiamo 14 ospiti positivi, 12 negativi e tre ricoverati a Galantara – ha fatto sapere il sindaco Cecilia cesetti -. Anche i contagiati stanno bene e non presentano sintomi al momento; alcuni ospiti si sono negativizzati e abbiamo eseguito nuovamente i tamponi a tutti e siamo in attesa di risposta». Infine a Villa Cozza, a Macerata, gli ospiti che erano rimasti positivi circa un mese fa si sono quasi tutti negativizzati, rimangono solo 4 positivi. Nelle strutture di Loro Piceno, Mogliano e Macerata i medici militari sono al lavoro da giorni. 

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