L’azienda di telefonia vince il primo round al Tar contro il no del Comune alla nuova antenna. Accolta la sospensiva

L'installazione di un impianto per la telefonia mobile
L'installazione di un impianto per la telefonia mobile
di Marco Pagliariccio
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 09:20

CORRIDONIA - Continua il braccio di ferro tra il Comune e una azienda di telefonia per l’installazione di un’antenna sul territorio cittadino. Il Tar Marche, nei giorni scorsi, ha accolto la richiesta di sospensione della validità del no che il Comune aveva fornito all’impresa per poter installare “una stazione radio base per rete di telefonia mobile” su un terreno in via delle Arti (alla zona industriale). Il tribunale amministrativo non è ancora entrato nel merito della vicenda (lo farà il prossimo 23 febbraio), ma il pronunciamento datato 15 dicembre fa già pendere l’ago della bilancia contro l’ente pubblico. 

 

La situazione 
Il privato, infatti, ha impugnato anche il piano antenne comunale (su cui criteri si è basato il no del Comune) risalente al 2008 e proprio nei confronti di quest’ultimo il giudice rivolge il suo monito: «i limiti localizzativi contenuti nelle impugnate delibere n. 83 e 84 del 2008 appaiano in contrasto con l’art. 8 comma 6 della legge n. 36 del 2001, alla luce della costante giurisprudenza in materia, tra le tante decisioni quella del Tar Marche 15 giugno 2021 n. 488».

Tale decisione, riguardante un caso analogo della stessa azienda nei confronti del Comune di Fermo, vide proprio quest’ultimo soccombere in quanto i criteri determinati nel piano antenne comunali risultano troppo stringenti rispetto alla normativa nazionale.


In attesa di capire come si evolverà la vicenda, l’azienda di telefonia mobile aveva però già avanzato un’ulteriore richiesta lo scorso 29 settembre: quella di impiantare un ripetitore in via Zoccolanti, nel sito dove già esiste la “torre” da 36 metri che campeggia sullo skyline cittadino. Per la serie: se non dovesse andare bene con una, magari andrà meglio con l’altra. La notizia del fatto che ci fossero incaricati di alcune aziende di telefonia che giravano in città in cerca di proprietà sulle quali installare delle antenne era già emersa la scorsa estate, ma la questione sembrava essere finita in un vicolo cieco.

Ora è tornata di grande attualità, come lo è tornata anche quella della revisione del piano antenne, ormai obsoleto per ammissione sia del Tar che del Comune stesso. A luglio era stato dato mandato a una ditta privata, la Polab srl, di redigere la bozza del nuovo documento che dovrebbe soppiantare quello ormai vecchio di 13 anni: 24.588 euro già stanziati ma il risultato del lavoro non è ancora disponibile. 

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