Addio all’imprenditore Eugenio Lanciani: un simbolo del boom dell’edilizia. Aveva 84 anni

Addio all imprenditore Eugenio Lanciani: un simbolo del boom dell edilizia. Aveva 84 anni
Addio all’imprenditore Eugenio Lanciani: un simbolo del boom dell’edilizia. Aveva 84 anni
di Marco Pagliariccio
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Giovedì 24 Marzo 2022, 08:40

CORRIDONIA -  Si è spento all’età di 84 anni Eugenio Lanciani, imprenditore edile conosciutissimo in città. Uno di quelli che la moderna Corridonia l’ha letteralmente costruita con le sue mani. Le sue condizioni di salute erano andate progressivamente peggiorando negli ultimi due anni, fino al decesso arrivato nella serata di martedì. 

 
La sua fortuna l’aveva fatta negli anni del boom economico avviando l’impresa di costruzioni Edilanciani.

Aveva iniziato a lavorare per conto proprio nel 1961 aprendo la sua piccola azienda e, lavorando duramente giorno dopo giorno, l’aveva fatta crescere fino a diventare una delle più importanti non solo della città, ma di tutto il circondario. Sua fu la costruzione dell’ospedale cittadino, il fiore all’occhiello dei tanti cantieri aperti nel corso dei decenni in una lunga galoppata che si era chiusa, alle porte del nuovo millennio, con la realizzazione del palazzo Zenit, progetto complesso e non privo di intoppi di percorso ma che è diventato un simbolo del benessere economico della Corridonia rampante degli anni Novanta.

Non era raro, in quegli anni, vederlo girare per le vie della città alla guida della sua Ferrari: una passione, quella per i motori, che lo ha accompagnato per tutta la vita. Ormai da tempo in pensione, viveva con la moglie Anna, circondato dai figli Barbara e Giuseppe, che ne ha seguito le orme. 


«Ha davvero costruito mezza Corridonia, ha tirato su oltre 1.500 edifici durante la sua vita – ricorda commosso Giuseppe Lanciani – ma non si è limitato a quello. Non si è mai tirato indietro quando si trattava di aiutare qualcuno, che fossero persone o società sportive cittadine. Un uomo duro e preciso sul lavoro, ma che fuori dai cantieri era buono, gentile e con il sorriso sempre sulle labbra. Non aveva studiato, ma si è guadagnato tutto quello che ha avuto con le sue mani. E per questo tutti lo stimavano e gli volevano bene. Aveva una grande passione per le auto, per cui comprarsi la Ferrari fu la realizzazione di un sogno. Poi comprò anche una barca. Lavorò notte e giorno per togliersi questi sfizi e per non farci mancare nulla. È stato davvero un grande uomo». La salma si muoverà in mattinata dalla sala del commiato Verdini per spostarsi alla chiesa dei Ss. Pietro, Paolo e Donato, dove alle 11 si terrà il funerale.

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