CORRIDONIA - Omicidio colposo aggravato. È l’ipotesi di reato formulata dagli inquirenti nei confronti del titolare e del responsabile della sicurezza dell’azienda, indagati per la morte di Simone Santinelli, il quarantaquattrenne di Corridonia morto giovedì mattina cadendo dal tetto di un capannone a Monsampolo mentre stava lavorando alla rimozione dell’eternit. La novità è emersa nella giornata di ieri. Eseguita l’autopsia sul corpo dell’operaio, dipendente di una ditta del Fermano.
L’esame medico legale ha confermato che sono stati fatali all’operaio i traumi riportati a causa della caduta da un’altezza di circa 12 metri.
Per il reato di omicidio colposo aggravato si procede d’ufficio, ma la famiglia ha intenzione di fare la sua parte per vederci chiaro sulle presunte responsabilità sull’accaduto. «Stiamo raccogliendo elementi ulteriori e presenteremo un esposto in Procura – aggiunge l’avvocato Giustozzi –. Vogliamo che siano accertati tutti i dettagli della trageda. Una persona non può morire in questa maniera». Dopo l’autopsia la salma è stata riconsegnata alla famiglia, che quindi potrà procedere ora al funerale: non è stata fissata ancora una data, forse si terrà martedì mattina.
Una morte, quella di Santinelli, che ha sconvolto due comunità: quella di Corridonia, dove viveva ormai da 12 anni con la compagna Moira e la figlioletta di 4 anni, ma anche quella di Chiesanuova di Treia, dove era cresciuto negli anni della scuola. Sono stati tantissimi gli attestati cordoglio giunti alla famiglia dell’uomo in questo momento di profondo dolore. Resta ora da seguire l’evolversi delle indagini coordinate dalla Procura di Ascoli Piceno.