Ancora silenzio sulla stagione ippica ma il comitato corse rassicura: ecco la situazione

Ancora silenzio sulla stagione ippica ma il comitato corse rassicura: ecco la situazione
Ancora silenzio sulla stagione ippica ma il comitato corse rassicura: ecco la situazione
2 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Marzo 2022, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 21:15

CORRIDONIA -  «Perché nessuno ci fa sapere nulla sull’inizio della stagione estiva, quando quasi tutti gli altri ippodromi d’Italia hanno già pubblicato il calendario delle corse?». È scattato l’allarme all’interno della scuderia di Roberto Di Giacinto. La paura è che ci siano problemi con il via della stagione 2022 dell’ippodromo Martini, visto che nessuno ha comunicato loro nulla riguardo le date delle corse che dovrebbero iniziare fra circa tre mesi. 

 
«Da diversi anni si ripete questa condizione di incertezza – fa sapere Di Giacinto – noi lavoriamo qua da vent’anni, con quattro persone a tempo pieno e nove cavalli da accudire.

Abbiamo bisogno di certezze, siamo preoccupati per il silenzio che arriva dal Comitato Corse». Le scuderie, che si trovano a due passi dall’ippodromo, sono un vero fiore all’occhiello: 38 box a disposizione, circa la metà occupati nel pieno della stagione. «Abbiamo anche acquistato un camion per poterci muovere e spostare i cavalli – aggiunge Di Giacinto – ci facciano sapere che intenzioni hanno e se dobbiamo iniziare a pensare di spostarci verso altri ippodromi. Noi abbiamo famiglia e figli qui, vogliamo restare. Ma non ad ogni costo».

Eppure secondo Pietro Antonio Siciliano, presidente del Comitato Corse che qualche mese fa peraltro ha vinto il nuovo bando per la gestione dell’impianto, non c’è nulla di cui preoccuparsi. 
«Il calendario è praticamente pronto – conferma Siciliano – si partirà con gli ultimi due giovedì di giugno e da lì in avanti avremo un appuntamento a settimana per tutta l’estate per un totale di 12 serate di corse. Dirò di più, abbiamo avuto anche un leggero ritocco verso l’alto del montepremi, che sale da 24 a 26 mila euro. Non capiamo il motivo di questa preoccupazione, stiamo lavorando come sempre senza problemi di concerto con il ministero». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA