Corridonia, gioielliere condannato
per bancarotta fraudolenta

Il Tribunale di Macerata
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Martedì 17 Maggio 2016, 05:25
CORRIDONIA - Bancarotta fraudolenta, gioielliere condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione. È questa la pena inflitta ieri pomeriggio dai giudici del collegio del Tribunale di Macerata a Quartino Cartechini, noto commerciante di 74 anni. Cartechini è accusato di aver compiuto più episodi di bancarotta per una somma complessiva di oltre un milione e 26 mila euro. I fatti contestati sarebbero avvenuti fino a marzo del 2012. Secondo l’accusa, ieri sostenuta in aula dal sostituto procuratore Luigi Ortenzi, il gioielliere in qualità prima di amministratore unico poi di liquidatore della società L’Infinito srl, avrebbe distratto la somma di oltre 340 mila euro.
Il gioielliere si sarebbe anche appropriato di oltre 560 mila euro di valore delle merci di magazzino svendendole - in maniera ingiustificata per la Procura - al momento della cessione del ramo d'azienda a un'altra società, la Infinito srl, di cui ne era diventato in seguito amministratore unico. Le ultime distrazioni le avrebbe compiute appropriandosi della differenza tra le rimanenze di magazzino indicate nel bilancio del 2010 e la giacenza effettiva (oltre 33mila euro) e dei finanziamenti eccedenti le cessioni merci effettuate alla società Infinito nei due anni 2010 e 2011, prive, per l'accusa, di un rapporto sottostante. La società L’Inizio srl era stata poi dichiarata fallita dal Tribunale di Macerata il 7 marzo del 2012. Cartechini era accusato anche di aver aggravato il dissesto della società compiendo operazioni di grave imprudenza per ritardare l'effettiva manifestazione economica della crisi in cui l’azienda versava e il conseguente fallimento. 
Per questi fatti ieri il pubblico ministero Ortenzi aveva chiesto la condanna a tre anni e dieci mesi di reclusione. I giudici, al termine della camera di consiglio, hanno inflitto all’imputato una pena ben più severa: quattro annui e mezzo di reclusione (senza quindi poter usufruire della sospensione condizionale). Non solo. I giudici hanno disposto anche pene accessorie quali l’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e l'incapacità ad esercitare uffici direttivi in qualsiasi impresa per 10 anni, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Tra novanta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza, questo infatti, è il termine stabilito dai tre giudici (Daniela Bellesi, Chiara Minerva e Danilo Russo). 
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