Nel presentare il suo ultimo libro “I conti con la storia”, Mieli ha ricordato anche la figura del sindacalista corridoniano definendolo “una delle figure misteriose della storia, non certo qui che è conosciuto, ma nel resto d'Italia. Si sa che ebbe un ruolo di rilievo, ma la complessità della sua esperienza politica non è conosciuta ai più. La sua è un'immagine forte – ha aggiunto Mieli –. Il fascismo ne fece una personalità del proprio pantheon, una delle pochissime che si salvò per entrare nel pantheon di altre esperienze politiche. Se fosse vissuto probabilmente avrebbe avuto una storia superiore a quella di Mussolini, invece fu condannato ad una damnatio memoriae durata circa 40 anni solo perché Mussolini ne aveva elogiato la figura”.
Tra i presenti anche il presidente del consiglio provinciale Paolo Cartechini, il presidente del consiglio comunale Pietro Antonio Siciliano, il comandante della Compagnia carabinieri di Macerata, il capitano Tullio Palumbo e il tenente colonnello Gianluca Ferraro, comandante del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Macerata. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Benedetta Lombo.
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