Il consigliere comunale Bertini lascia il gruppo. Adesso la maggioranza scricchiola

Paolo Bertini
Paolo Bertini
di Marco Pagliariccio
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Mercoledì 2 Settembre 2020, 03:10

CORRIDONIA - E ora la maggioranza scricchiola per davvero. Paolo Bertini, infatti, ha protocollato ieri mattina la lettera con la quale esce ufficialmente dal gruppo a sostegno del sindaco Paolo Cartechini sedendosi all’opposizione come indipendente. Un problema non da poco per la maggioranza, che ora è tale ma con solo un consigliere di margine: con Bertini e Calvigioni, infatti, l’opposizione è infatti salita a quota otto consiglieri contro i nove del tandem Pensare Corridonia-Corridonia Insieme. Insomma, non ci si potrà permettere neanche un raffreddore per non rischiare pericolosi scivoloni. 

 
Non uno strappo sorprendente, a dire la verità, quello di Bertini. Che qualcosa fosse nell’aria lo si era capito alla vigilia dei consigli comunali pre-ferragostani poi disertati dalla maggioranza per far saltare il numero legale: alla manovra, infatti, non partecipò proprio Bertini, che fu l’unico consigliere di maggioranza a presentarsi all’appello. Quello che fu il campanello d’allarme, ma i problemi covavano sotto la cenere da tempo, come conferma lo stesso Bertini. «Tutta la gestione del caso delle scuole di Colbuccaro mi ha riempito di amarezza e portato a questa decisione – spiega il consigliere comunale, ora indipendente di minoranza –. Il sindaco non ha mai condiviso, almeno con me, la decisione di chiudere la scuola di Colbuccaro. Quando mi sono candidato tre anni fa non era assolutamente nei programmi, anzi. E se la cosa non fosse stata scoperta dall’opposizione e discussa nel consiglio comunale dello scorso 6 maggio non sarebbe neanche venuto fuori nulla. Non ho più fiducia nella maggioranza, quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

Bertini prese posizione contro la chiusura dei plessi di Colbuccaro e Campogiano già in quel famigerato consiglio comunale votando favorevolmente alla proposta dell’opposizione di revocare la scelta, smarcandosi dai dettami del sindaco. Quel dì si aprì la frattura, che poi si è allargata fino all’11 agosto scorso, quando la maggioranza, in un comunicato unitario, annunciava che avrebbe disertato il consiglio comunale del giorno dopo per discutere la sfiducia a Calvigioni e che lo avrebbe fatto in blocco con l’eccezione proprio di Bertini, «che non si è riusciti a contattare». E che, col senno di poi, sancì la rottura presentandosi regolarmente in sala consiliare il giorno dopo. 
 

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