Corridonia, esplosione fatale
al distributore di metano: due indagati

Corridonia, esplosione fatale al distributore di metano: due indagati
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Martedì 5 Gennaio 2016, 05:18
CORRIDONIA - Morte di Antonio Mercuri, la Procura chiude le indagini. In due sono accusati di omicidio colposo. Si tratta di Jacopo Ilari, ventiquattrenne di Petriolo dipendente dell’impianto di metano in contrada Sarrocciano, e Antonio Lazzarini, imprenditore di Morrovalle, legale rappresentante della ditta proprietaria dell’impianto, la Metano 96 srl. Nelle scorse settimane il sostituto procuratore Stefania Ciccioli ha chiuso le indagini notificando l’avviso di garanzia ai due indagati. La tragedia risale al 6 agosto scorso. Erano circa le 7 del mattino quando Antonio Mercuri, giovane padre di 43 anni di Corridonia, si era recato al distributore di metano per caricare una bombola di Gpl. Un’operazione che non avrebbe potuto compiere e che gli è costata la vita. In quel momento al lavoro c’era Ilari, assunto all’impianto solo per il periodo estivo. Secondo l’accusa, il giovane avrebbe dovuto impedire che Mercuri caricasse la bombola. Con l’immissione del gas, infatti, la bombola è esplosa e il quarantatreenne, che lavorava in un’azienda di Tolentino come capo magazziniere, è morto per una profonda ferita alla gola. La Procura ha individuato responsabilità anche dell’imprenditore di Morrovalle. L’accusa, anche per Lazzarini, è di concorso in omicidio colposo per non aver provveduto – questa è l’ipotesi accusatoria – alla corretta formazione del dipendente. Entrambi, sia Ilari sia Lazzarini, tramite i propri legali, gli avvocati Alessio Sabalich e Renato Coltorti, adesso possono presentare memorie difensive e chiedere eventualmente di essere interrogati dal Pm per fornire la propria versione dei fatti. I familiari di Mercuri, intanto, tutelati dall’avvocato Pietro Antonio Siciliano, chiedono che sulla tragedia venga fatta chiarezza.
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