Il fotografo Sagripanti sfrattato dalla casa-bottega: «Ho sempre pagato l'affitto, che umiliazione»

Il fotografo Sagripanti sfrattato dalla casa-bottega: «Ho sempre pagato l'affitto, che umiliazione»
Il fotografo Sagripanti sfrattato dalla casa-bottega: «Ho sempre pagato l'affitto, che umiliazione»
di Marco Pagliariccio
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Sabato 15 Ottobre 2022, 03:00

CORRIDONIA - Il tempo scadrà il 4 novembre per Giuseppe Sagripanti. Strangolato in una storia di ordinaria burocrazia, restano meno di 20 giorni allo storico fotografo corridoniano per lasciare il locale in viale Santa Croce che è stato il suo regno per tanti anni. Ma lasciarlo per andare dove? Sagripanti è un’istituzione in città. Per mezzo secolo ha fotografato cerimonie, feste, scorci del paese. Alla soglia dei 70 anni, senza moglie né figli e ormai pensionato, negli ultimi anni si è ritirato nel suo studio facendone anche la dimora sua e dell’amato cane Brecco.

Il locale non è di sua proprietà, ma con i risparmi di una vita di lavoro a servizio della comunità e la modesta pensione ritirata mensilmente si tira avanti. Lo stabile, infatti, fino a qualche mese fa era gestito da una curatela fallimentare e Sagripanti aveva sottoscritto con essa un contratto di locazione, «regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate, con scadenza 2026», spiega il commerciante. Ma prima dell’estate un privato ha rilevato la proprietà dell’immobile e questi, legittimamente, ha deciso che i locali che oggi sono casa e bottega del fotografo li vuole tutti per sé. Onde per cui, visto che il cambio di proprietà fa decadere la validità del contratto precedente, il Tribunale ha ordinato a Sagripanti lo sfratto. 

In prima istanza, l’esecuzione dell’ordinanza doveva avvenire a settembre, poi, con l’impegno dell’avvocato Giovanni Cimarossa, si è riusciti ad ottenere una proroga di 45 giorni. Ma ora il 4 novembre è vicino e di soluzioni alle porte non se ne vedono. «Umiliarmi fino a questo punto è difficile e non nego che la voce di farla finita mi ronza spesso in testa – arriva a dire Sagripanti –. Ho sempre pagato l’affitto e sarei disposto anche a pagare il doppio per restare. Spero che qualcuno mi aiuti». 

La sabbia lungo la clessidra scorre e di soluzioni se ne vedono sempre meno. «Purtroppo lo sfratto è esecutivo, abbiamo ottenuto una proroga, ma il proprietario vuole l’appartamento per sé, c’è poco da poter fare sul fronte legale – afferma laconico l’avvocato Cimarossa –.

Nelle ultime settimane non ho più sentito Giuseppe, non ci sono appigli per poter opporci al decreto del giudice. È una situazione molto complicata, non è semplice trovarne una via d’uscita a questo punto».

Sagripanti si è rivolto al Comune e alla parrocchia per capire se ci fosse qualche possibilità, ma la nebbia al momento è molto fitta. «Sono in contatto con lui da tempo, ci sentiamo spesso e so che si è rivolto all’ufficio dei Servizi sociali – conferma il vicesindaco Nelia Calvigioni – ma purtroppo anche noi abbiamo le mani legate. Il Comune non può fare granché davanti a uno sfratto esecutivo e chiaramente per quanto riguarda gli alloggi popolari ci sono un iter e una graduatoria da seguire. Gli uffici stanno valutando in base all’Isee come poterlo aiutare, ma il Comune non ha appartamenti di proprietà da poter utilizzare così. Speriamo possa ottenere un’ulteriore proroga in modo da avere un po’ più di tempo anche l’ente per cercare una soluzione». Sagripanti è stato anche presidente del comitato festeggiamenti Nuovo Millennio e dello Juventus Club.

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