Recuperati 3 calici rubati in chiesa a Corridonia, don Fabio: «Il ladro arrestato? Io lo perdono». Ai domiciliari un 73enne di Ancona

Recuperati 3 calici rubati in chiesa, don Fabio: «Il ladro arrestato? Io lo perdono»
Recuperati 3 calici rubati in chiesa, don Fabio: «Il ladro arrestato? Io lo perdono»
di Daniel Fermanelli
4 Minuti di Lettura
Sabato 8 Aprile 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:34

CORRIDONIA  - Lo scorso febbraio un uomo si era introdotto nella sagrestia della chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Donato, a Corridonia, e dopo la Messa aveva rubato tre calici. Il parroco Don Fabio Moretti presentò subito una denuncia ai carabinieri e le indagini hanno permesso di risalire all’autore del colpo, che ora si trova agli arresti domiciliari, accusato di furto di beni culturali e autoriciclaggio.

 

«Mentre la liturgia ci invitava all’amore per il nemico, la nostra comunità parrocchiale è stata segnata da un grave furto – aveva scritto Don Fabio su Facebook dopo l’accaduto –, le forze dell’ordine hanno avviato le indagini.

Grazie al sistema di videosorveglianza abbiamo ricostruito tutti gli spostamenti in chiesa e il volto dell’autore appare in modo chiaro in molte sequenze video. Possibile essere così ingenui da pensare di non essere visti?». Ad avere grande valore è uno dei tre calici trafugati, risalente al 1772 e realizzato con una tecnica particolare che lo rende unico nel suo genere.

Le spycam

«Speriamo che la preziosa refurtiva, che rappresenta la fede celebrata di una comunità, non finisca nelle mani di qualche antiquario senza scrupoli che non senta il bisogno di interrogarsi sulla provenienza – aveva aggiunto Don Fabio –. A noi spetta ora incarnare il Vangelo tra senso di impotenza, bisogno di giustizia e chiamata all’amore per il nemico». I carabinieri hanno visionato i filmati delle spycam installate in chiesa e quelle del Comune. E alla fine il ladro è stato identificato.

L’indagine porta la firma dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona, guidato dal maggiore Mattia Ivano Losciale e dei colleghi della stazione di Corridonia, diretta dal luogotenente Giammario Aringoli. Su disposizione del Gip di Macerata è finito agli arresti domiciliari un 73enne di Ancona, già noto alle forze dell’ordine. Il pensionato aveva rubato tre calici in argento (di un’epoca compresa tra il XVIII e il XX secolo). Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, poco dopo il raid aveva venduto la refurtiva al titolare di un negozio di compravendita di preziosi situato nel capoluogo di regione, dichiarando ingannevolmente la lecita provenienza dei calici attraverso false attestazioni. 


I carabinieri sono riusciti a recuperare gli oggetti sacri trafugati: sono stati restituiti nei giorni scorsi al parroco di Corridonia, che potrà così utilizzarli per le prossime liturgie pasquali. Di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, la più grande del mondo con oltre 8 milioni di file relativi a beni da ricercare, gestita in via esclusiva dal Comando carabinieri tutela patrimonio culturale. 

«Una vicenda dolorosa, che fortunatamente si è conclusa in maniera positiva - commenta ora Don Fabio -. Ringrazio i carabinieri per essere riusciti a rintracciare l’autore del furto e recuperare i calici. In particolare tenevamo tantissimo a quello di fine ‘700 realizzato da un argentiere maceratese: lo custodivamo in museo e veniva usato in occasione delle cerimonie più importanti. Ci sentivamo privati di un pezzo della nostra storia. Purtroppo gli oggetti sacri sono stati un po’ danneggiati perché erano stati effettuati dei saggi sui materiali prima della fusione, che per fortuna non è avvenuta». I carabinieri sono infatti arrivati prima. «Di fondamentale importanza sono stati i filmati delle telecamere - conclude Don Fabio -. Se perdono il ladro? Sicuramente sì, siamo in procinto di festeggiare la Santa Pasqua».

© RIPRODUZIONE RISERVATA