L’ex atleta azzurro Gianluca Francioni: «Operato d’urgenza per sei ore. Ora sono vivo per un miracolo»

L’ex atleta azzurro Gianluca Francioni: «Operato d’urgenza per sei ore. Ora sono vivo per un miracolo»
L’ex atleta azzurro Gianluca Francioni: «Operato d’urgenza per sei ore. Ora sono vivo per un miracolo»
di Veronica Bucci
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Domenica 19 Luglio 2020, 06:20

CORRIDONIA «Vivo per miracolo», l’ex atleta 47enne Gianluca Francioni, «grazie a un provvidenziale intervento chirurgico all’ospedale di Macerata». A raccontare la sua vicenda è lo stesso Francioni, il quale ripercorre le tappe di un’esperienza drammatica esprimendo la sua riconoscenza allo staff medico infermieristico della struttura sanitaria maceratese. Gianluca Francioni è stato un atleta di vaglia nazionale, campione italiano di getto del peso, primatista nazionale che per cinque volte ha indossato la maglia azzurra. La sua storia risale a un paio di mesi fa , ma solo ora che ne è uscito definitivamente l’ex atleta ha deciso di raccontarla. «Una vicenda - spiega lui stesso - che nella sua drammaticità rappresenta quasi un inno alla vita».


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Francioni venne ricoverato d’urgenza all’ospedale del capoluogo a causa di gravi dolori all’addome. I medici subito si resero conto della necessità immediata di effettuare un intervento chirurgico. «Ero in condizioni disperate, - racconta l’atleta - l’operazione si è protratta per circa sei ore». Sono stati momenti drammatici durante i quali si è temuto addirittura il peggio. «Gianluca è stato miracolato – spiegano i familiari - abbiamo trascorso ore interminabili, ma non possiamo fare a meno di sottolineare la sinergia nei soccorsi attuati per salvargli la vita». L’intervento, infatti, alla fine, ha avuto un esito positivo e l’atleta corridoniano ascrive ciò alla capacità professionale e alla sollecitudine dello staff medico e infermieristico dell’ospedale.

Francioni, infatti, ricorda il dottore Nicola Silvestrini, «giovane chirurgo instancabile, persona di grande umanità ed umiltà dotata di estrema professionalità». Con lui il dottore Rodolfo Scibè, «fondamentale nella fase post operatoria grazie alla sua esperienza e competenza. Vorrei rivolgere un ringraziamento speciale al primario Walter Siquini, che dirige con grande maestria il reparto di chirurgia». Con loro egli cita «gli infermieri, gli operatori sanitari, la caposala che mi hanno fatto sentire parte di un’enorme famiglia, ai quali va la mia ammirazione per il lavoro che svolgono».

Francioni è balzato alle cronache anche per un processo in cui chiamò a giudizio il Comune e il gestore dello stadio per il cedimento della pedana dove si stava allenando che gli procurò un grave infortunio che influì sulla sua attività agonistica.

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