CORRIDONIA - «Nessun ostacolo è insormontabile, mai arrendersi. Nel calcio come nella vita». E' l'insegnamento che Fabrizio Castori, tecnico tolentinate fresco di un campionato di serie A alle spalle, lascia alla platea degli studenti dell'Ipsia di Corridonia dove è stato ospite per parlare di calcio e di vita. Castori ha preferito glissare sul suo futuro di allenatore sospeso tra Carpi, Cesena, Ascoli e altri club, e si è sottoposto di buon grado a selfie e foto ricordo di gruppo con studenti ed insegnanti del professionale di Corridonia guidato dalla dirigente Francesca Varriale ma che ha avuto soprattutto nei docenti Patrizia Donati e Fiorenzo Pettinari coloro che hanno organizzato ed animato l'incontro con gli alunni. Alla presenza anche di diversi amministratori locali, come gli assessori di Corridonia Cesca e Stortoni, e quello di Macerata, Canesin.
Particolarmente curioso il faccia a faccia tra Castori e il 76enne Gianfranco Garbuglia, vecchia gloria del calcio corridoniano con trascorsi in serie A con la Lazio negli anni Settanta. Un fragoroso applauso da stadio ha accolto il mister al suo ingresso nell'aula magna e per lui la scrivania dietro la quale ha raccontato la sua storia, per oltre due ore è divenuta come l'area tecnica del campo di gioco. Con Castori sempre in piedi a parlare e rispondere ai quesiti degli studenti.
«E' stata la grandissima passione che ho da sempre per il calcio che mi ha fatto raggiungere questi traguardi - ha esordito Fabrizio Castori -. E' vero che ho esordito in serie A a 60 anni ma l'ho fatto esclusivamente con le mie forze, senza mai legarmi a carri particolari o a giri di procuratori. Ho vinto campionati in tutte le categorie, esclusa la Seconda, e con il lavoro duro, la passione ed il sacrificio ho raggiunto il mio sogno di allenare in serie A. Voglio dirvi che davanti agli ostacoli che la vita vi presenta non bisogna mai arrendersi: ma superarli vi rende più forti».
Il tecnico di origini settempedane ha poi ricordato il suo legame con Corridonia. «E' qui che a 21 anni iniziai a lavorare da ragioniere all'Oleificio Mercuri, che ancora ringrazio, continuando a giocare al calcio - ha detto il mister - ma dopo tanta gavetta nel calcio minore, con tante vittorie, l'idea di fare l'allenatore professionista arrivò quando fui chiamato dal Lanciano in serie D. Dovevo fare una scelta definitiva ed in questo a spingermi fu soprattutto mia moglie».
Intermezzata da un video sulla cavalcata del suo Carpi dalla B alla A la mattinata è proseguita con le curiosità raccontate da Fabrizio Castori tra l'emozione di calcare campi come San Siro o l'Olimpico fino all'esperienza dei tre anni di allenatore nella comunità di San Patrignano.