Caccamo: «Domani al Corridomnia negozi chiusi, ma le regole le dovranno rispettare pure gli altri»

Alfio Caccamo
Alfio Caccamo
di Marco Pagliariccio
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Venerdì 11 Dicembre 2020, 06:55

MACERATA - «Domani restiamo chiusi, ma esigiamo il rispetto delle regole da parte di tutti». È la decisione del Corridomnia: domani le serrande dei negozi dello Shopping park resteranno abbassate, ma a patto che l’interpretazione dell’ultimo, contestatissimo Dpcm in materia di parchi commerciali sia la medesima per tutti.

«Sabato il Corridomnia sarà chiuso in ottemperanza alle direttive, fatte salve l’attività di ristorazione e altre esenti: su questo è stato riconosciuto in maniera oggettiva, dal prefetto stesso, che c’era stato un eccesso di zelo da parte della polizia municipale di Corridonia nell’intimare la chiusura sabato scorso – sottolinea in una nota Alfio Caccamo, patron del Corridomnia –.

Ci aspettiamo però che questa regola venga fatta rispettare in tutte le situazioni analoghe a Corridonia e negli altri comuni. Se si verificherà che questo rispetto non c’è, certamente, per me sarebbe molto difficile convincere gli altri negozianti a continuare sulla strada dell’obbedienza e rimanere chiusi la domenica successiva». 


L’incontro di mercoledì sera con prefetto e questore è servito a quietare le acque. «Il dialogo è stato molto costruttivo e mi sento di condividere una linea di fermezza nell’applicazione delle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm – continua Caccamo –. Mi è parso anche chiaro che si voglia dedicare una attenzione particolare nel verificare che le regole vengano applicate a tutte le attività commerciali che hanno le medesime caratteristiche. Altrettanto importante è stato far capire che le possibilità di contagio legate ad assembramenti ed altro vanno verificate a parità di fisionomia effettiva del negozio e del luogo su cui insiste. Non basta guardare le denominazioni dei vari brand. Corridomnia viene perseguitata perché è denominata parco commerciale, ma è un titolo vuoto dal punto di vista normativo. La sostanza è che si tratta di diverse medie strutture di vendita. Nel precedente Dpcm non vi era questa confusione. Quindi se la restrizione va applicata al Corridomnia, va anche sempre applicata in presenza di più strutture di vendita affacciate sulla stessa strada, piazza o parcheggio. Il prefetto mi è parso molto soddisfatto di aver bene messo a fuoco questa situazione». Più battagliero invece Paolo Pagnanelli Fusari, portavoce degli esercenti dell’area commerciale di Montecassiano, dove la linea sull’eventuale serrata è ancora meno netta. Ieri la giornata è scorsa via tra incontri e trattative interne e l’impressione è che non tutti siano così convinti di tirare dritto e sfidare apertamente il Dpcm. Anche perché è vero che la protesta sta facendo rumore, ma a che prezzo? Quello di vedersi comminate altre multe e magari chiusure prolungate dei locali in uno dei periodi cruciali dell’anno, quello a ridosso delle festività natalizie. 


«C’è molta delusione dopo l’incontro di mercoledì sera, ma bisogna anche tenere conto della già difficile situazione economica che dobbiamo affrontare e subire altre sanzioni sarebbe un problema – ammette Fusari, che è titolare del Gilda Store, uno dei negozi del polo commerciale di Sambucheto –, di sicuro non staremo con le mani in mano, ma stiamo ancora studiando bene il da farsi insieme agli altri titolari di attività della zona. Quel che è certo è che vogliamo far sentire la nostra voce e ribadire la nostra contrarietà a questo sistema fallimentare di gestione della situazione, che ha cone responsabili il Governo e la Regione». 

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