CORRIDONIA - Chi meglio di medici e infermieri, che da mesi lavorano per somministrare il vaccino anti-Covid e sconfiggere la pandemia, può rappresentare un segnale di speranza in questo Natale. Se è vero che il presepe, da secoli, con la riproduzione della nascita di Gesù è simbolo di un evento gradito e di fiducia nel futuro, a Corridonia questo senso profondo è stato espresso a pieno.
Come ogni anno, Mario Tardini insieme a Valentino Marchetti, Marcello Principi e Alfredo Salvatelli, ha realizzato il presepe a lato della chiesa di Santa Maria, nell’omonimo quartiere, e per questo Natale, vicino alla capanna con il bambinello, c’è la riproduzione di un centro vaccinale. Tre medici, perché il numero perfetto non può mancare, e tante persone in attesa. Così, quelle persone che a Betlemme attendevano di conoscere il Messia, oggi a Corridonia rappresentano l’umanità che aspetta di uscire dalla pandemia.
«Sono più di trent’anni - dice Mario Tardini - che, insieme ad altri amici, realizzo il presepe del nostro rione.
A sorprendere è la cura dei dettagli: Tardini non ha fatto mancare nemmeno la primula che dallo scorso anno contraddistingue il vaccino anticovid. «Ogni anno è un grande sforzo - confida Tardini -, che nel suo quartiere è impegnato in prima linea anche nell’organizzazione della festa di Santa Maria -, ma ormai tutti sanno che in questo periodo possono trovare la nostra opera ed è bello, ogni volta, sorprendere con una nuova idea».