Scampò alle leggi razziali nascondendosi in città: Italo ucciso dal Covid a 98 anni

Recanati, scampò alle leggi razziali nascondendosi in città: Italo ucciso dal Covid a 98 anni
Recanati, scampò alle leggi razziali nascondendosi in città: Italo ucciso dal Covid a 98 anni
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Lunedì 4 Gennaio 2021, 09:19

RECANATI - Il Covid strappa a Recanati un custode dei terribili ricordi della Seconda guerra mondiale. È morto sabato scorso, a Lincoln Massachusetts, il 98enne Italo Servi, conosciuto in città come ultimo componente ebreo della famiglia che, nel periodo delle leggi razziali, si nascose in una abitazione di via Moroncini, insieme al generale Terenzio Morena.

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L’anziano non aveva perso i contatti con la Recanati che gli diede rifugio nel terribile periodo della guerra.

La lettera 

A dare notizia della sua morte sono stati i figli che, in una lettera, hanno ripercorso la vita del loro padre, citando anche i fatti nel Maceratese: «Nel 1938 - scrivono Ronald, Leslie e Devorah - , quando le leggi razziali furono emanate dal regime fascista, ad Italo fu proibito per legge di frequentare le scuole pubbliche.

Poté tuttavia continuare la sua formazione in un liceo organizzato frettolosamente dalla Comunità ebraica di Milano e fu tenuto da illustri professori universitari ebrei a cui era vietato insegnare in tutte le altre istituzioni. Con la caduta del regime fascista nell’aprile 1942 e la firma dell’armistizio da parte dell’Italia l’8 settembre, iniziarono le deportazioni tedesche degli ebrei. Per questo motivo, la famiglia di Italo si è trasferita a Recanati, dove si sono presentati come rifugiati dopo i bombardamenti di Milano. La famiglia si nascondeva in ambienti molto angusti, aiutata dai recanatesi. La città alla fine fu liberata dalle forze alleate il 1 luglio 1944 e la loro vita tornò lentamente a una nuova normalità». Solo dopo Servi si trasferì negli Stati Uniti dove l’altro giorno si è arreso al Covid. Tanti gli attestati di cordoglio pervenuti ai familiari del 98enne in questo momento di profondo dolore.

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