Covid, i sindaci lanciano l'allarme: «I dati sul contagio sono imprecisi e in ritardo»

Macerata, Covid, i sindaci lanciano l'allarme: «I dati sul contagio sono imprecisi e in ritardo»
Macerata, Covid, i sindaci lanciano l'allarme: «I dati sul contagio sono imprecisi e in ritardo»
di Daniel Fermanelli
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 10:54

MACERATA - Ancora dati imprecisi e tardivi quelli che arrivano ai Comuni maceratesi in merito agli aggiornamenti delle persone positive al Covid-19 o in isolamento domiciliare nei vari comuni della provincia. Molti primi cittadini in questi giorni hanno deciso di denunciare la questione che riguarda la piattaforma regionale Cohesion.

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«I dati arrivano tardi, sono incompleti o mancano del tutto – ha riferito il sindaco di Montelupone Rolando Pecora -.

Quella regionale è l’unica fonte di comunicazione ufficiale per noi e i dati sono importanti per comunicare gli interventi alle forze dell’ordine o al Cosmari». Pecora spiega di aver ricevuto anche telefonate da parte di cittadini risultati positivi che non sono mai stati contattati dall’Asur.

Il racconto 

«Nessuno di loro è stato contattato né per l’indagine epidemiologica che consentirebbe il tracciamento, né per essere messo in isolamento, né per sapere come comportarsi. Il loro buon senso li ha portati a porsi in quarantena, contattare il medico e telefonare al sindaco. Il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invocato l’unità delle istituzioni come indispensabile strumento di lotta all’epidemia. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma se le strutture preposte non ci forniscono neanche il quadro della situazione aggiornato, dettagliato e affidabile, rischiamo di perdere la possibilità di qualsiasi intervento». 

La posizione 

Anche a San Ginesio il sindaco Giuliano Ciabocco ha spiegato che la situazione, dopo le continue segnalazioni, non è ancora cambiata. «Purtroppo il consueto aggiornamento anche questa volta non è rispondente alla realtà e siamo noi che cerchiamo di interpretarlo; tutta questa situazione crea grande confusione alla comunità e a noi amministratori», ha detto il primo cittadino. Stessa situazione a Caldarola. «Come sindaco ho la responsabilità sanitaria del mio territorio, una volta segnalato un caso positivo al Covid devo attivare la Protezione civile per l’assistenza domiciliare con la consegna dei beni di prima necessità e il Cosmari per lo smaltimento dei rifiuti, ma se dalla data del campione positivo comunicato dall’Asur al paziente passano giorni, anche tre o quattro, finché la Regione lo comunica ai miei uffici, sono facilmente comprensibili le conseguenze negative che ne derivano – ha detto il sindaco Luca Giuseppetti -. Dagli uffici regionali preposti ricevo report giornalieri che puntualmente sono differenti dalla realtà. Siamo una piccola comunità e tra i pazienti che ce lo comunicano direttamente e i medici di base che segnalano i nuovi positivi abbiamo una situazione ufficiosa costantemente aggiornata ma altrettanto discostante dai dati ufficiali. Cosa succede tra gli uffici Asur e quelli regionali? Come possiamo svolgere un’attività ottimale con queste comunicazioni non veritiere? Abbiamo già più volte comunicato queste abissali discrepanze all’Asur e anche telefonato in Regione ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta». 

La critica 

Anche a Treia l’amministrazione ha evidenziato l’inesattezza dei dati comunicati dall’Asur. «Considerato che in tutta Italia il “contact tracing” è saltato purtroppo la nostra Asur non riesce ad aggiornare continuamente la lista delle persone positive e di quelle in quarantena anche in virtù del fatto che viene effettuato giornalmente il triplo dei tamponi rispetto a marzo. I numeri dei positivi che giornalmente comunichiamo derivano dal costante aggiornamento che abbiamo con i nostri medici di base e pertanto sono numeri reali e giusti», ha comunicato l’amministrazione treiese.

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