Il medico Sigona positivo: «Quella febbre non scendeva. Vi racconto come ho vissuto questa esperienza»

Marco Sigona
Marco Sigona
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Domenica 8 Marzo 2020, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 18:26
MACERATA - «Sono il dottor Marco Sigona, il dermatologo ospedaliero risultato positivo al Coronavirus. Non so se sono il paziente 0 a Macerata ma sicuramente, in questo particolare momento, sono un paziente come tanti altri che si trovano nella mia stessa situazione in Italia». E’ l’incipit di una lettera diffusa ieri sera dal dermatologo maceratese e storico medico dello Sferisterio che, dopo alcuni giorni a casa con la febbre, ha scoperto di essere positivo al Coronavirus.

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«Questa situazione del Corona virus, a cui molti di noi , me compreso, pensavano di essere immuni è invece un qualcosa su cui dobbiamo porre tanta attenzione - scrive il medico -. Avrei banalizzato anche io i miei sintomi confondendoli con il classico raffreddamento stagionale, anche perché anamnesticamente non avevo fattori di rischio così eclatanti per il contagio. Poi, però, non lo nascondo, il fatto di essere medico mi ha spinto a voler a tutti i costi approfondire il perché di quella febbre a 37,2, 37,5 che si abbassava al mattino e si rialzava la sera e non trovava mai uno stop. Il 5 marzo, dopo 7 giorni che ero già in malattia presso il mio domicilio, sono riuscito ad effettuare il tampone nasale e la diagnosi e stata immediata. Ora finalmente potevo dare un nome alla mia incertezza diagnostica. Fatta la diagnosi - racconta il dermatologo - sono scattate le misure precauzionali d’isolamento per me e per la mia famiglia ed è partito subito un rapporto di collaborazione ottimale con la direzione della mia Av3 . In particolare ho trovato nel personale del Dipartimento di Prevenzione un modo fraterno e confortante di affrontare la particolarità della situazione, colleghi che con una serenità unica mi hanno coinvolto nel ricostruire passo dopo passo i miei movimenti. La mia famiglia sta bene ed anche io, gestisco la malattia al bisogno con farmaci sintomatici, tachipirina ed aereosol e mi avvio in questo cammino verso la guarigione che sarà ancora di un lungo isolamento e anche di noia. La struttura ospedaliera dove lavoro giustamente è stata messa in quarantena ed al momento non mi risultano altri positivi. Ho chiuso anche la mia attività privata che riaprirò non appena avrò certezza della fine di questa vicenda. Voglio rafforzare il messaggio del rispetto che dobbiamo avere delle norme procedurali nei confronti del Coronavirus».
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